L’ultima cosa che ci si aspetterebbe di trovare a Pechino è 798 un kilometro quadrato di superficie, ex distretto industriale con un vuoto diffuso e inatteso in una città punteggiata di grattacieli, un caso unico di “sostenibilità” nella Cina post 1949, che si annoda in un tempo e in un luogo iconoclasta, teso ad autodistruggersi quotidianamente per ricostruire senza tracce, in perfetto carattere Chai. 798 stupisce. E’ un museo a cielo aperto, sbalordisce e traghetta Pechino da “avamposto di frontiera alla next great thing”. Il 157° progetto industriale della Cina maoista riguarda la costruzione della fabbrica militare più grande dell’Asia, nella quale vengono prodotte componenti elettroniche per applicazioni militari: Dascianzi è progettata e realizzata dalla Germania dell’Est con fondi cinesi sotto l’egida dell’ex Unione Sovietica, nasce come joint factory per accelerare il processo di costruzione della nazione. Un centinaio di esperti della Germania dell’Est e ventidue fabbriche tedesche per le forniture conducono questa operazione di sostegno e trasferimento tecnologico.

Berlino Beijng e ritorno

MARTUSCIELLO, Sabina
2009

Abstract

L’ultima cosa che ci si aspetterebbe di trovare a Pechino è 798 un kilometro quadrato di superficie, ex distretto industriale con un vuoto diffuso e inatteso in una città punteggiata di grattacieli, un caso unico di “sostenibilità” nella Cina post 1949, che si annoda in un tempo e in un luogo iconoclasta, teso ad autodistruggersi quotidianamente per ricostruire senza tracce, in perfetto carattere Chai. 798 stupisce. E’ un museo a cielo aperto, sbalordisce e traghetta Pechino da “avamposto di frontiera alla next great thing”. Il 157° progetto industriale della Cina maoista riguarda la costruzione della fabbrica militare più grande dell’Asia, nella quale vengono prodotte componenti elettroniche per applicazioni militari: Dascianzi è progettata e realizzata dalla Germania dell’Est con fondi cinesi sotto l’egida dell’ex Unione Sovietica, nasce come joint factory per accelerare il processo di costruzione della nazione. Un centinaio di esperti della Germania dell’Est e ventidue fabbriche tedesche per le forniture conducono questa operazione di sostegno e trasferimento tecnologico.
2009
978-88-495-1838-2
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