Il lavoro va oggi ripensato, perché va guardato all’interno di un mondo antropologico in cui c’è necessità di produrre richezza, di realizzare giustizia, di esprimere verità. In un tale contesto, il lavoro e l’attività creativa vanno messi in corrispondenza biunivoca con la scienza e la filosofia e, d’altra parte, all’interno di queste cooordinate, va ripensato il rapporto con la ricchezza, col potere e con la verità. Se si considerano le tre coordiante essenziali della persona, può realizzarsi uno sguardo che, contrariamente alla direzione in cui si muove il mondo contemporaneo, fa emergere tre livelli della verità: la verità come rivelazione di quanto ontologicamente ci precede e ci sottende, la verità come espressione di ciò che si è, la verità come relazione con quel “tu” che è costitutivo dell’ “io”. Un tale sguardo mette in questione il nostro tempo sia perché lo valuta sul piano dei criteri con cui si produce la ricchezza, sia perché lo valuta sul piano dei criteri con cui si produce il potere. La questione della persona diventa il criterio capillare e inaggirabile con cui qualsiasi sistema deve fare i conti.

Il lavoro come espressione fondamentale della persona nella società multietnica

LIMONE, Giuseppe
2012

Abstract

Il lavoro va oggi ripensato, perché va guardato all’interno di un mondo antropologico in cui c’è necessità di produrre richezza, di realizzare giustizia, di esprimere verità. In un tale contesto, il lavoro e l’attività creativa vanno messi in corrispondenza biunivoca con la scienza e la filosofia e, d’altra parte, all’interno di queste cooordinate, va ripensato il rapporto con la ricchezza, col potere e con la verità. Se si considerano le tre coordiante essenziali della persona, può realizzarsi uno sguardo che, contrariamente alla direzione in cui si muove il mondo contemporaneo, fa emergere tre livelli della verità: la verità come rivelazione di quanto ontologicamente ci precede e ci sottende, la verità come espressione di ciò che si è, la verità come relazione con quel “tu” che è costitutivo dell’ “io”. Un tale sguardo mette in questione il nostro tempo sia perché lo valuta sul piano dei criteri con cui si produce la ricchezza, sia perché lo valuta sul piano dei criteri con cui si produce il potere. La questione della persona diventa il criterio capillare e inaggirabile con cui qualsiasi sistema deve fare i conti.
2012
9788890738401
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/174788
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