Il saggio offre taluni spunti di riflessione sulla regolamentazione della tutela del risparmio, tematica oggetto di sempre maggiore attenzione degli operatori del diritto sia al livello internazionale, sia in ambito comunitario, come emerge dalle numerose direttive che si succedono, ispirandosi al principio secondo cui il risparmiatore informato è un cliente più consapevole e le informazioni rese dai soggetti obbligati devono, dunque, essere corrette e non fuorvianti. Scorrendo dal piano del diritto comunitario a quello nazionale, emerge come il quadro normativo attuale non offra una disciplina completa ed organica del settore e si analizza criticamente il disegno di legge sulla tutela del risparmio. L’autore sottolinea il fondamento costituzionale della tutela del risparmio, per poi porsi il quesito se non sia più opportuno che il legislatore, invece di proseguire la discussione di una bozza inizialmente predisposta per rimodellare le autorità di vigilanza del mercato finanziario, non pervenga, piuttosto, ad incorporare in un unico testo le disposizioni di recepimento delle direttive comunitarie e la disciplina di tutti i più rilevanti aspetti della tutela del risparmio. A tal proposito, si sottolinea come il legislatore tedesco abbia raggiunto, in tale ambito, risultati apprezzabili, con l’Anlegerschutzverbesserungsgesetz, legge di miglioramento della tutela degli investitori, intervento normativo organico e sistematico, con il quale si è realizzato il fine di evitare incoerenti sovrapposizioni tra la disciplina vigente e le numerose modifiche intervenute nel diritto dei mercati finanziari degli ultimi anni, sia in ambito comunitario che nazionale.

La tutela del risparmio tra “disegni” e realizzazioni in Italia e Germania

D'ALFONSO, Giovanna
2005

Abstract

Il saggio offre taluni spunti di riflessione sulla regolamentazione della tutela del risparmio, tematica oggetto di sempre maggiore attenzione degli operatori del diritto sia al livello internazionale, sia in ambito comunitario, come emerge dalle numerose direttive che si succedono, ispirandosi al principio secondo cui il risparmiatore informato è un cliente più consapevole e le informazioni rese dai soggetti obbligati devono, dunque, essere corrette e non fuorvianti. Scorrendo dal piano del diritto comunitario a quello nazionale, emerge come il quadro normativo attuale non offra una disciplina completa ed organica del settore e si analizza criticamente il disegno di legge sulla tutela del risparmio. L’autore sottolinea il fondamento costituzionale della tutela del risparmio, per poi porsi il quesito se non sia più opportuno che il legislatore, invece di proseguire la discussione di una bozza inizialmente predisposta per rimodellare le autorità di vigilanza del mercato finanziario, non pervenga, piuttosto, ad incorporare in un unico testo le disposizioni di recepimento delle direttive comunitarie e la disciplina di tutti i più rilevanti aspetti della tutela del risparmio. A tal proposito, si sottolinea come il legislatore tedesco abbia raggiunto, in tale ambito, risultati apprezzabili, con l’Anlegerschutzverbesserungsgesetz, legge di miglioramento della tutela degli investitori, intervento normativo organico e sistematico, con il quale si è realizzato il fine di evitare incoerenti sovrapposizioni tra la disciplina vigente e le numerose modifiche intervenute nel diritto dei mercati finanziari degli ultimi anni, sia in ambito comunitario che nazionale.
2005
88-495-1225-2
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