Covering the tree-lined street coasting the southern shore of the river Garigliano, it is possible to re-discover the ruins of the ancient Turris ad mare, built in the second half the X century by the longobard prince Pandolfo Capodiferro to defend the territory from the Saracens. The rests of the ancient tower, offended by the insults of the time, tell about the history of a territory, the coast of the Litorale Domitio, systematically and violently attacked by the Saracens. The indelible signs of the frequency of Saracen raids stay graven on the territory as numerous coastal towers of defense and control built up, in Terra di Lavoro as in every frontier region, during the medieval period. The lacerates of the look-out tower, partly concealed by the uncultivated vegetation and partly submerged by the waters of the river, are fragments of a material patrimony - the coastal and inside fortifications - guarded in the history of the landscape domitio, fragile spies installed by the time that the recorder/archaeologist is able to perceive with his traditum of culture, education, experience, memory and to move to the multicriteri@ sketch, which, conjugating the multidimensional approach and the wise use of digital technologies, realizes the synthesis of all knowledge processes.

Percorrendo la via alberata che costeggia la riva meridionale del fiume Garigliano riscopriamo i ruderi dell'antica Turris ad mare costruita nella seconda metà del X secolo dal principe longobardo Pandolfo Capodiferro con obiettivi militari antisaraceni. I resti dell'antica torre, offesi dalle ingiurie del tempo, raccontano la storia di un territorio, la costa del Litorale Domitio, fortemente interessato da violenti attacchi da parte dei Saraceni. I segni indelebili della permanenza delle incursioni saracene restano scolpiti sul territorio attraverso le numerose torri costiere di difesa e di controllo sorte, in Terra di Lavoro come in ogni regione di frontiera, durante il periodo medioevale. I lacerti della torre di vedetta, in parte celati dalla vegetazione incolta ed in parte sommersi dalle acque del fiume, sono i frammenti di un patrimonio materiale -le fortificazioni costiere ed interne- custodito nel radicato storico del paesaggio domitio; fragili spie insediate dal tempo che il rilevatore/archeologo è in grado di scorgere con il suo traditum di cultura, formazione, esperienza, memoria e di trasferire nel disegno multicriteri@ che, coniugando l'approccio multidimensionale ed il sapiente uso delle tecnologie digitali, realizza la sintesi dei processi cognitivi.

Evidenze sommerse e reperti emergenti. Il disegno multicriteri@ della Turris ad mare

AVELLA, Alessandra
2009

Abstract

Covering the tree-lined street coasting the southern shore of the river Garigliano, it is possible to re-discover the ruins of the ancient Turris ad mare, built in the second half the X century by the longobard prince Pandolfo Capodiferro to defend the territory from the Saracens. The rests of the ancient tower, offended by the insults of the time, tell about the history of a territory, the coast of the Litorale Domitio, systematically and violently attacked by the Saracens. The indelible signs of the frequency of Saracen raids stay graven on the territory as numerous coastal towers of defense and control built up, in Terra di Lavoro as in every frontier region, during the medieval period. The lacerates of the look-out tower, partly concealed by the uncultivated vegetation and partly submerged by the waters of the river, are fragments of a material patrimony - the coastal and inside fortifications - guarded in the history of the landscape domitio, fragile spies installed by the time that the recorder/archaeologist is able to perceive with his traditum of culture, education, experience, memory and to move to the multicriteri@ sketch, which, conjugating the multidimensional approach and the wise use of digital technologies, realizes the synthesis of all knowledge processes.
2009
978-88-495-1838-2
Percorrendo la via alberata che costeggia la riva meridionale del fiume Garigliano riscopriamo i ruderi dell'antica Turris ad mare costruita nella seconda metà del X secolo dal principe longobardo Pandolfo Capodiferro con obiettivi militari antisaraceni. I resti dell'antica torre, offesi dalle ingiurie del tempo, raccontano la storia di un territorio, la costa del Litorale Domitio, fortemente interessato da violenti attacchi da parte dei Saraceni. I segni indelebili della permanenza delle incursioni saracene restano scolpiti sul territorio attraverso le numerose torri costiere di difesa e di controllo sorte, in Terra di Lavoro come in ogni regione di frontiera, durante il periodo medioevale. I lacerti della torre di vedetta, in parte celati dalla vegetazione incolta ed in parte sommersi dalle acque del fiume, sono i frammenti di un patrimonio materiale -le fortificazioni costiere ed interne- custodito nel radicato storico del paesaggio domitio; fragili spie insediate dal tempo che il rilevatore/archeologo è in grado di scorgere con il suo traditum di cultura, formazione, esperienza, memoria e di trasferire nel disegno multicriteri@ che, coniugando l'approccio multidimensionale ed il sapiente uso delle tecnologie digitali, realizza la sintesi dei processi cognitivi.
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