Attraverso l’analisi della relazione esistente tra il sistema di classi di età e i costumi matrimoniali dell’antica Sparta il volume individua un criterio di organizzazione sociale fortemente operante nell’articolazione di molti aspetti della società spartana: il criterio ‘generazionale’. Utilizzando un approccio antropologico che si avvale delle categorie interpretative messe a disposizione dalla più recente etnografia delle società a classi di età, l’Autore mostra come la Sparta di età tardoarcaica e classica si sforzasse, attraverso la limitazione dei tempi destinati alla procreazione legittima, di mantenere costante la distanza fra le generazioni, evitando quelle frizioni fra padri e figli altrimenti ineludibili in un sistema economicamente e socialmente chiuso come quello spartano. Alla luce del paradigma generazionale trovano inoltre un’originale interpretazione il costume di esporre i neonati ‘deformi’ e la tradizione sui Partenii, e viene proposta una nuova lettura della dinamica demografica della città, la cui notoria scarsità di uomini sarebbe stata, in definitiva, l’esito perverso di una strategia sociale fondata sul succedersi ordinato delle generazioni.
L'ordine delle generazioni. Classi di età e costumi matrimoniali nell'antica Sparta
LUPI, Marcello
2000
Abstract
Attraverso l’analisi della relazione esistente tra il sistema di classi di età e i costumi matrimoniali dell’antica Sparta il volume individua un criterio di organizzazione sociale fortemente operante nell’articolazione di molti aspetti della società spartana: il criterio ‘generazionale’. Utilizzando un approccio antropologico che si avvale delle categorie interpretative messe a disposizione dalla più recente etnografia delle società a classi di età, l’Autore mostra come la Sparta di età tardoarcaica e classica si sforzasse, attraverso la limitazione dei tempi destinati alla procreazione legittima, di mantenere costante la distanza fra le generazioni, evitando quelle frizioni fra padri e figli altrimenti ineludibili in un sistema economicamente e socialmente chiuso come quello spartano. Alla luce del paradigma generazionale trovano inoltre un’originale interpretazione il costume di esporre i neonati ‘deformi’ e la tradizione sui Partenii, e viene proposta una nuova lettura della dinamica demografica della città, la cui notoria scarsità di uomini sarebbe stata, in definitiva, l’esito perverso di una strategia sociale fondata sul succedersi ordinato delle generazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.