Lo studio propone alcune riflessioni che nei due termini posti a confronto - cultura tecnica e codici di rappresentazione - riassumono la vasta problematica posta in essere alla fine dell’Ottocento dall’introduzione del concetto di tecnica e dall’evoluzione del pensiero scientifico. Il fine è quello di evidenziare come alla questione della tecnica siano legate trasformazioni così radicali nell’idea del progetto di architettura da rendere indispensabile una ridefinizione degli statuti ideativi e dei sistemi di rappresentazione. l'intento è di definire le ragioni storiche e i principi scientifici che accompagnano e sostanziano l’evoluzione dei metodi di rappresentazione. Metodi che, ben lungi dall’essere asettici strumenti grafici, assumono invece il valore di complessi sistemi di pensiero, se si considera che essi non soltanto accolgono i mutamenti nei modi di intendere e dunque rappresentare l’architettura, ma spesso, nella loro essenza analitica e tuttavia svincolata dalla realtà materica, nel loro essere irrimediabilmente figurazioni, si offrono come straordinario terreno di sperimentazione, riproiettando “oltre” le acquisizioni raggiunte e accelerando, così, i processi evolutivi nel cammino delle idee.

Cultura tecnica e codici di rappresentazione. L'ingegneria di fine Ottocento

CIRAFICI, Alessandra
2002

Abstract

Lo studio propone alcune riflessioni che nei due termini posti a confronto - cultura tecnica e codici di rappresentazione - riassumono la vasta problematica posta in essere alla fine dell’Ottocento dall’introduzione del concetto di tecnica e dall’evoluzione del pensiero scientifico. Il fine è quello di evidenziare come alla questione della tecnica siano legate trasformazioni così radicali nell’idea del progetto di architettura da rendere indispensabile una ridefinizione degli statuti ideativi e dei sistemi di rappresentazione. l'intento è di definire le ragioni storiche e i principi scientifici che accompagnano e sostanziano l’evoluzione dei metodi di rappresentazione. Metodi che, ben lungi dall’essere asettici strumenti grafici, assumono invece il valore di complessi sistemi di pensiero, se si considera che essi non soltanto accolgono i mutamenti nei modi di intendere e dunque rappresentare l’architettura, ma spesso, nella loro essenza analitica e tuttavia svincolata dalla realtà materica, nel loro essere irrimediabilmente figurazioni, si offrono come straordinario terreno di sperimentazione, riproiettando “oltre” le acquisizioni raggiunte e accelerando, così, i processi evolutivi nel cammino delle idee.
2002
88-495-0545-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/161551
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