Il lavoro affronta il problema, oggetto di marginale attenzione nella letteratura specifica, della possibilità, per gli enti societari, di distribuire ai soci utili in natura - e, quindi, mediante l'assegnazione di beni - anziché in denaro. Il tema oggetto di indagini si rivela, peraltro, di grandissimo interesse teorico e scientifico consentendo di analizzare, anche alla luce della riforma del diritto societario (2003-2004), il contenuto dei diritti patrimoniali del socio in genere e dell'azionista in particolare; il tema dell'autonomia contrattuale delle società e dei suoi limiti; ancora, le limitazioni ai poteri deliberativi della maggioranza; infine, il funzionamento delle regole di valutazione dei beni rispetto ai meccanismi di tutela del capitale sociale in sede di distribuzione. In tale prospettiva, quindi, il lavoro perviene: a) alla conclusione che, nelle società di capitali, l'assemblea può deliberare la distribuzione degli utili in natura a maggioranza, salvo il limite dell'abuso di potere a danno della minoranza; b) all'ulteriore riconoscimento alla maggioranza del potere di attribuire ai beni, in sede di distribuzione e con il limite della parità di trattamento degli azionisti, un valore oscillante tra quello contabile, di iscrizione in bilancio, e quello di mercato; c) alla finale conclusione che, quanto alla tipologia dei beni, nessuna limitazione particolare è attribuita alla società.
Titolo: | La distribuzione degli utili in natura | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2008 | |
Abstract: | Il lavoro affronta il problema, oggetto di marginale attenzione nella letteratura specifica, della possibilità, per gli enti societari, di distribuire ai soci utili in natura - e, quindi, mediante l'assegnazione di beni - anziché in denaro. Il tema oggetto di indagini si rivela, peraltro, di grandissimo interesse teorico e scientifico consentendo di analizzare, anche alla luce della riforma del diritto societario (2003-2004), il contenuto dei diritti patrimoniali del socio in genere e dell'azionista in particolare; il tema dell'autonomia contrattuale delle società e dei suoi limiti; ancora, le limitazioni ai poteri deliberativi della maggioranza; infine, il funzionamento delle regole di valutazione dei beni rispetto ai meccanismi di tutela del capitale sociale in sede di distribuzione. In tale prospettiva, quindi, il lavoro perviene: a) alla conclusione che, nelle società di capitali, l'assemblea può deliberare la distribuzione degli utili in natura a maggioranza, salvo il limite dell'abuso di potere a danno della minoranza; b) all'ulteriore riconoscimento alla maggioranza del potere di attribuire ai beni, in sede di distribuzione e con il limite della parità di trattamento degli azionisti, un valore oscillante tra quello contabile, di iscrizione in bilancio, e quello di mercato; c) alla finale conclusione che, quanto alla tipologia dei beni, nessuna limitazione particolare è attribuita alla società. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11591/161023 | |
ISBN: | 978-88-95152-97-4 | |
Appare nelle tipologie: | 3.1 Monografia o trattato scientifico |