Accadono quest’anno contemporaneamente due ricorrenze che riguardano la figura di Jean-Jacques Rousseau: il trecentenario della nascita e il duecentocinquantenario del Contrat social. Queste due ricorrenze propiziano una nuova attenzione al significato della persona e dell’opera di un grande autore che, in nome di un diverso modo di pensare, ha radicalmente combattuto il potere sociale e le istituzioni del proprio tempo, aprendo – assieme ad altri illustri philosophes – una prospettiva del tutto nuova, che poco più di un secolo dopo sarà l’emblema del mondo occidentale. I convegni, i seminari e gli scritti dedicati a Rousseau, su scala internazionale, in questa doppia ricorrenza sono soprattutto incentrati sull’analisi del suo pensiero filosofico e della sua ispirazione letteraria. Mettere al centro dell’attenzione oggi Rousseau significa anche concentrarsi sul modo con cui la sua opera è stata tradotta in altre lingue. Significa cioè cogliere i modi in cui la lingua di Rousseau è stata trasformata, per entrare in altre culture e in altre civiltà. Il nostro contributo agli studi rousseauiani s’inserisce all’interno della critica della traduzione, e si propone di analizzare – a livello diacronico – alcune fra le principali traduzioni italiane del Contrat social, pubblicate nell’arco del Ventesimo secolo e nella prima decade del Ventunesimo. Interessante sarà verificare come il messaggio del Contrat social sia stato trasmesso di volta in volta al fruitore italiano, soprattutto in relazione a quei concetti che gli studiosi di filosofia della politica hanno ritenuto essere caratterizzanti del celebre libro.

Il Contratto sociale di Jean-Jacques Rousseau in alcune traduzioni italiane, Prefazione di Giulio Maria Chiodi, Collana "Recherches sur Toiles", diretta da Aurelio Principato, p. 224

SAGGIOMO, Carmen
2012

Abstract

Accadono quest’anno contemporaneamente due ricorrenze che riguardano la figura di Jean-Jacques Rousseau: il trecentenario della nascita e il duecentocinquantenario del Contrat social. Queste due ricorrenze propiziano una nuova attenzione al significato della persona e dell’opera di un grande autore che, in nome di un diverso modo di pensare, ha radicalmente combattuto il potere sociale e le istituzioni del proprio tempo, aprendo – assieme ad altri illustri philosophes – una prospettiva del tutto nuova, che poco più di un secolo dopo sarà l’emblema del mondo occidentale. I convegni, i seminari e gli scritti dedicati a Rousseau, su scala internazionale, in questa doppia ricorrenza sono soprattutto incentrati sull’analisi del suo pensiero filosofico e della sua ispirazione letteraria. Mettere al centro dell’attenzione oggi Rousseau significa anche concentrarsi sul modo con cui la sua opera è stata tradotta in altre lingue. Significa cioè cogliere i modi in cui la lingua di Rousseau è stata trasformata, per entrare in altre culture e in altre civiltà. Il nostro contributo agli studi rousseauiani s’inserisce all’interno della critica della traduzione, e si propone di analizzare – a livello diacronico – alcune fra le principali traduzioni italiane del Contrat social, pubblicate nell’arco del Ventesimo secolo e nella prima decade del Ventunesimo. Interessante sarà verificare come il messaggio del Contrat social sia stato trasmesso di volta in volta al fruitore italiano, soprattutto in relazione a quei concetti che gli studiosi di filosofia della politica hanno ritenuto essere caratterizzanti del celebre libro.
2012
978-88-548-5296-9
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