Le forme della narrazione/rappresentazione costituiscono il pretesto intorno al quale si è sviluppata la ricerca di cui il volume è testimonianza. In esso gli autori provano a indagare lo spazio del progetto, inteso, in senso ampio, come spazio dell’ideazione, della narrazione e della rappresentazione. Un lavoro svolto su un tema comune, affrontato con approcci differenti, per affermare che lo spazio del progetto - in tutte le sue manifestazioni - non può prescindere dalla necessità di ‘mostrarsi’, e cioè di aspirare a esporre le proprie ragioni, costruendo per sé una narrazione, ovvero una messa in scena. La Messa in scena considerata dunque, come possibile metafora delle molteplici manifestazioni attraverso cui il progetto, inteso come spazio di una azione/narrazione, si rende manifesto, è diventato luogo di sperimentazione per una possibile e intrigante contaminazione dei linguaggi propri del progetto di architettura con quelli del progetto di comunicazione, quelli del progetto dei costume con quelli del progetto di marca e con quelli più propri del progetto teatrale. Nello scenario appena delineato, la constatazione del predominio della dimensione visiva nel processo di elaborazione del pensiero, la possibilità di articolazione in catene narrative dei frammenti visivi partecipi di questo processo, la necessità di riprodurli e dunque di costruirne forme di rappresentazione, hanno costituito i nuclei di un pensiero elaborato intorno ai concetti di visione, rappresentazione e narrazione da cui si è partiti nel proporre qualche considerazione sul ruolo del ‘disegno’ - meglio, in senso più ampio, della ‘rappresentazione’ - nell’attuale cultura dell’immagine che se per un verso tende a chiarire compiti e ruoli del ‘rappresentare’, per un altro può suggerire percorsi attraverso cui indagare i luoghi della contemporaneità e del suo immaginario. ‘Produzione di senso’ e ‘messa in scena’, riferiti evidentemente al processo rappresentativo, hanno costituito dunque i due elementi rispetto ai quali si è tentata una ricognizione intorno al ruolo del ‘disegno’ nello scenario contemporaneo con una particolare attenzione al concept e al visual design, che ne costituiscono, ormai, un ambito di applicazione tutt’altro che marginale.

Messa in scena. Forme della narrazione/rappresentazione

CIRAFICI, Alessandra
;
FIORENTINO, Caterina Cristina
;
2008

Abstract

Le forme della narrazione/rappresentazione costituiscono il pretesto intorno al quale si è sviluppata la ricerca di cui il volume è testimonianza. In esso gli autori provano a indagare lo spazio del progetto, inteso, in senso ampio, come spazio dell’ideazione, della narrazione e della rappresentazione. Un lavoro svolto su un tema comune, affrontato con approcci differenti, per affermare che lo spazio del progetto - in tutte le sue manifestazioni - non può prescindere dalla necessità di ‘mostrarsi’, e cioè di aspirare a esporre le proprie ragioni, costruendo per sé una narrazione, ovvero una messa in scena. La Messa in scena considerata dunque, come possibile metafora delle molteplici manifestazioni attraverso cui il progetto, inteso come spazio di una azione/narrazione, si rende manifesto, è diventato luogo di sperimentazione per una possibile e intrigante contaminazione dei linguaggi propri del progetto di architettura con quelli del progetto di comunicazione, quelli del progetto dei costume con quelli del progetto di marca e con quelli più propri del progetto teatrale. Nello scenario appena delineato, la constatazione del predominio della dimensione visiva nel processo di elaborazione del pensiero, la possibilità di articolazione in catene narrative dei frammenti visivi partecipi di questo processo, la necessità di riprodurli e dunque di costruirne forme di rappresentazione, hanno costituito i nuclei di un pensiero elaborato intorno ai concetti di visione, rappresentazione e narrazione da cui si è partiti nel proporre qualche considerazione sul ruolo del ‘disegno’ - meglio, in senso più ampio, della ‘rappresentazione’ - nell’attuale cultura dell’immagine che se per un verso tende a chiarire compiti e ruoli del ‘rappresentare’, per un altro può suggerire percorsi attraverso cui indagare i luoghi della contemporaneità e del suo immaginario. ‘Produzione di senso’ e ‘messa in scena’, riferiti evidentemente al processo rappresentativo, hanno costituito dunque i due elementi rispetto ai quali si è tentata una ricognizione intorno al ruolo del ‘disegno’ nello scenario contemporaneo con una particolare attenzione al concept e al visual design, che ne costituiscono, ormai, un ambito di applicazione tutt’altro che marginale.
2008
978-88-8431-245-7
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