Lo studio si propone di approfondire le tematiche relative alla distribuzione ed all'esercizio delle funzioni amministrative nel quadro delle attribuzioni risultanti dall'assetto costituzionale. La legge costituzionale 10 ottobre 2001 n. 3 ha, infatti, ridefinito la distribuzione delle competenze tra i diversi livelli istituzionali concepiti per la prima volta in chiave di pariteticità anziché disovra-sottordinazione. Questa nuova visione dei rapporti tra Stato ed autonomie locali si riverbera nella disciplina delle competenze legislative, degli assetti finanziari, del controlli, nonche, per quanto qui più interessa, della allocazione delle funzioni amministrative. Nel testo della riforma costituzionale del 2001 sono stati pienamente recepiti i principi che hanno ispirato le profonde innovazioni compiute durante la stagione di riforme vissuta negli ultimi dieci anni del secolo scorso. Il nuovo Titolo V infatti mutua, nelle sue disposizioni, le aspirazioni di pieno decentramento ed autonomia che hanno portato larga parte della dottrina a parlare di "federalismo". La ricostruzione del cammino percorso fino all'adozione della riforma costituzionale prende le mosse dalle vicende che hanno riguardato i processi di regionalizzazione nel nostro ordinamento che, come è noto, ha stentato ad affermarsi nella coscienza politica e quindi nelle previsioni legislative. Particolare approfondimento ha meritato, poi, l'esame delle disposizioni della legge n. 59 del 1997, di delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti agli enti substatali, legge che opera una vera e propria rottura con il passato sistema del parallelismo e dà il via al federalismo amministrativo. L'aspetto centrale dello studio attiene all'esame delle disposizioni dell'articolo 118 e delle diverse problematiche che, in relazione ad esso, sono state evidenziate dalla dottrina. Particolare riguardo è rivolto alle decisioni assunte dalla Corte Costituzionale nel corso degli ultimi tre anni che hanno ruolo determinante per la corretta interpretazione delle norme che regolano l'allocazione delle funzioni amministrative. Parallelamente, inoltre, si è affrontato il problema del concreto inveramento dell'art. 118 Cost. nella legislazione ordinaria (art. 7 legge La Loggia). La distribuzione delle funzioni amministrative, come articolata nel dettato costituzionale, è stata quindi riguardata alla luce delle altre disposizioni costituzionali relative al ruolo sostitutivo del Governo ed ai principi di leale collaborazione tra soggetti istituzionali, meritevoli necessariamente di esame e trattazione coordinata. L'ultima parte di questo approfondimento è infine dedicata all'esame del federalismo fiscale la realizzazione del quale è condizione indispensabile affinché ciascun livello di governo possa esercitare le proprie funzioni sulla base del principio di sussidiarietà. L'attuazione dell'art. 119 costituisce, tuttavia, l'aspetto in maggiore ritardo, in relazione al quale, ancora una volta, essenziale è stato il contributo in termini di chiarificazione venuto dalla Corte costituzionale. Resta infine da ricordare che al termine del lavoro che ha condotto all'elaborazione del presente studio, il Parlamento ha approvato in seconda deliberazione, ma con una maggioranza inferiore ai due terzi, un disegno di legge costituzionale che prevede una sostanziale ridefinizione dell'intero assetto politico organizzativo dello Stato. L'importanza della riforma in parola non consentiva di ignorare il suo intervento e per tale ragione si è dedicata una specifica trattazione all'esame delle essenziali novità in essa contenute. Tuttavia, il clima politico nel quale è stata approvata ed il forte contrasto dimostrato non solo dall'opposizione ma specialmente dalla larga maggioranza della dottrina, suggerisce di guardare a questa riforma o come verosimilmente destinata a non trasformarsi in diritto vivente ovvero come testo destinato a subire ulteriori penetranti interventi.

Riflessioni sulle funzioni amministrative delle Regioni e degli enti locali

Laura Lamberti
2006

Abstract

Lo studio si propone di approfondire le tematiche relative alla distribuzione ed all'esercizio delle funzioni amministrative nel quadro delle attribuzioni risultanti dall'assetto costituzionale. La legge costituzionale 10 ottobre 2001 n. 3 ha, infatti, ridefinito la distribuzione delle competenze tra i diversi livelli istituzionali concepiti per la prima volta in chiave di pariteticità anziché disovra-sottordinazione. Questa nuova visione dei rapporti tra Stato ed autonomie locali si riverbera nella disciplina delle competenze legislative, degli assetti finanziari, del controlli, nonche, per quanto qui più interessa, della allocazione delle funzioni amministrative. Nel testo della riforma costituzionale del 2001 sono stati pienamente recepiti i principi che hanno ispirato le profonde innovazioni compiute durante la stagione di riforme vissuta negli ultimi dieci anni del secolo scorso. Il nuovo Titolo V infatti mutua, nelle sue disposizioni, le aspirazioni di pieno decentramento ed autonomia che hanno portato larga parte della dottrina a parlare di "federalismo". La ricostruzione del cammino percorso fino all'adozione della riforma costituzionale prende le mosse dalle vicende che hanno riguardato i processi di regionalizzazione nel nostro ordinamento che, come è noto, ha stentato ad affermarsi nella coscienza politica e quindi nelle previsioni legislative. Particolare approfondimento ha meritato, poi, l'esame delle disposizioni della legge n. 59 del 1997, di delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti agli enti substatali, legge che opera una vera e propria rottura con il passato sistema del parallelismo e dà il via al federalismo amministrativo. L'aspetto centrale dello studio attiene all'esame delle disposizioni dell'articolo 118 e delle diverse problematiche che, in relazione ad esso, sono state evidenziate dalla dottrina. Particolare riguardo è rivolto alle decisioni assunte dalla Corte Costituzionale nel corso degli ultimi tre anni che hanno ruolo determinante per la corretta interpretazione delle norme che regolano l'allocazione delle funzioni amministrative. Parallelamente, inoltre, si è affrontato il problema del concreto inveramento dell'art. 118 Cost. nella legislazione ordinaria (art. 7 legge La Loggia). La distribuzione delle funzioni amministrative, come articolata nel dettato costituzionale, è stata quindi riguardata alla luce delle altre disposizioni costituzionali relative al ruolo sostitutivo del Governo ed ai principi di leale collaborazione tra soggetti istituzionali, meritevoli necessariamente di esame e trattazione coordinata. L'ultima parte di questo approfondimento è infine dedicata all'esame del federalismo fiscale la realizzazione del quale è condizione indispensabile affinché ciascun livello di governo possa esercitare le proprie funzioni sulla base del principio di sussidiarietà. L'attuazione dell'art. 119 costituisce, tuttavia, l'aspetto in maggiore ritardo, in relazione al quale, ancora una volta, essenziale è stato il contributo in termini di chiarificazione venuto dalla Corte costituzionale. Resta infine da ricordare che al termine del lavoro che ha condotto all'elaborazione del presente studio, il Parlamento ha approvato in seconda deliberazione, ma con una maggioranza inferiore ai due terzi, un disegno di legge costituzionale che prevede una sostanziale ridefinizione dell'intero assetto politico organizzativo dello Stato. L'importanza della riforma in parola non consentiva di ignorare il suo intervento e per tale ragione si è dedicata una specifica trattazione all'esame delle essenziali novità in essa contenute. Tuttavia, il clima politico nel quale è stata approvata ed il forte contrasto dimostrato non solo dall'opposizione ma specialmente dalla larga maggioranza della dottrina, suggerisce di guardare a questa riforma o come verosimilmente destinata a non trasformarsi in diritto vivente ovvero come testo destinato a subire ulteriori penetranti interventi.
2006
88-89373-86-5
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/160608
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact