L’ordinamento tributario di ogni Paese, sia con un ordinamento giuridico di civil law, common law o islamic law e con un ordinamento economico di tipo capitalistico, comunistista o islamico), si incentra sul rapporto tra cittadini-contribuenti, le Istituzioni Politiche e tra gli stessi, realizzando una interazione tra le entità che deve essere equa, efficiente e imparziale (uguaglianza). Naturalmente tali concetti sono dissimili ed assumono un proprio significato intrinseco in base al sistema giuridico di riferimento. In un ordinamento in cui viene a realizzarsi la relazione triangolare precedentemente menzionata, è possibile trovare anche la legittimazione alla contribuzione ro-quota alle spese pubbliche. La legge tributaria, intervenendo con limitazioni nella sfera individuale sul diritto di proprietà e sulla libertà individuale, deve essere considerata in relazione ai diritti sociali che, in particolari casi, giustificano la compressione che la stessa norma tributaria determina sugli altri diritti. L’evasione fiscale, pertanto, deve essere considerata una disobbedienza e punita con una sanzione. Ciò non significa che attualmente non ci siano sanzioni per chi evade il fisco, ma sono previste una serie di agevolazioni e riduzioni che consentono al contribuente di poter fare valutazioni sulla convenienza a sottrarsi alla legge tributaria. La creazione di una nuova coscienza fiscale non è priva di molteplici problematiche che investono sia il piano etico individuale e pubblico-sociale che l’assetto istituzionale-politico in cui gli attori operano. Per quanto riguarda soprattutto il secondo aspetto si ritiene necessario riconsiderare l’assetto istituzionale democratico (che tale non è!), federale o meno, che abbia quale fondamento la trasparenza nella politica della spesa e delle entrate e che sia finalizzato alla valorizzazione e soddisfazione dei bisogni del territorio. Naturalmente tale obiettivo può essere più facilmente e velocemente raggiunto se, sulla base dei principi etici (che non devono essere percepiti quali semplici comportamenti moralistici), viene riscoperta una forte, cosciente e coerente responsabilità civica che determini un giusto contemperamento tra comportamenti pubblici e obiettivi individuali.

Etica Fiscale o Fiscalita` Etica? Una questione ancora aperta

SANTAGATA, Floriana
2009

Abstract

L’ordinamento tributario di ogni Paese, sia con un ordinamento giuridico di civil law, common law o islamic law e con un ordinamento economico di tipo capitalistico, comunistista o islamico), si incentra sul rapporto tra cittadini-contribuenti, le Istituzioni Politiche e tra gli stessi, realizzando una interazione tra le entità che deve essere equa, efficiente e imparziale (uguaglianza). Naturalmente tali concetti sono dissimili ed assumono un proprio significato intrinseco in base al sistema giuridico di riferimento. In un ordinamento in cui viene a realizzarsi la relazione triangolare precedentemente menzionata, è possibile trovare anche la legittimazione alla contribuzione ro-quota alle spese pubbliche. La legge tributaria, intervenendo con limitazioni nella sfera individuale sul diritto di proprietà e sulla libertà individuale, deve essere considerata in relazione ai diritti sociali che, in particolari casi, giustificano la compressione che la stessa norma tributaria determina sugli altri diritti. L’evasione fiscale, pertanto, deve essere considerata una disobbedienza e punita con una sanzione. Ciò non significa che attualmente non ci siano sanzioni per chi evade il fisco, ma sono previste una serie di agevolazioni e riduzioni che consentono al contribuente di poter fare valutazioni sulla convenienza a sottrarsi alla legge tributaria. La creazione di una nuova coscienza fiscale non è priva di molteplici problematiche che investono sia il piano etico individuale e pubblico-sociale che l’assetto istituzionale-politico in cui gli attori operano. Per quanto riguarda soprattutto il secondo aspetto si ritiene necessario riconsiderare l’assetto istituzionale democratico (che tale non è!), federale o meno, che abbia quale fondamento la trasparenza nella politica della spesa e delle entrate e che sia finalizzato alla valorizzazione e soddisfazione dei bisogni del territorio. Naturalmente tale obiettivo può essere più facilmente e velocemente raggiunto se, sulla base dei principi etici (che non devono essere percepiti quali semplici comportamenti moralistici), viene riscoperta una forte, cosciente e coerente responsabilità civica che determini un giusto contemperamento tra comportamenti pubblici e obiettivi individuali.
2009
978-88-6381-073-8
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/160524
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