Fra i tanti riferimenti possibili alla cultura francese, francofona e magrebina abbiamo scelto il titolo del celebre poemetto di Mallarmé, non solo per un omaggio al grande poeta che ha saputo rinnovare contestualmente forma e contenuto con un improvviso quanto lungamente meditato lancio di dadi, ma anche per segnalare il senso della precarietà del linguaggio e dunque della realtà, così centrale nel pensiero di Mallarmé, come la critica specialistica ha più volte segnalato. La precarietà e la contraddittorietà dei linguaggi (e non solo letterari, ma anche pittorici, musicali, filosofici, socio-politici, i linguaggi della cultura, insomma) e dei loro rispettivi messaggi sembrano continuare ad assumere aspetti ancora rilevanti nel secondo decennio del terzo millennio, non solo nella produzione sopra menzionata, ma anche nel settore della ricerca universitaria. È a questa riflessione che vorremmo dedicare il nostro lavoro, con la modestia di chi ancora si smarrisce nell’«Abîme blanchi» di mallarmeiana memoria. Grazie all’iniziativa del Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” della Seconda Università degli Studi di Napoli nasce una collaborazione, che auspichiamo sempre più intensa, tra docenti di diversi atenei italiani e stranieri, collocati sia Oltremanica, sia al centro Europa, sia all’estremo sud del Mediterraneo, tutti accomunati dal desiderio di uscire dal proprio terroir, per confrontarsi con realtà diverse e quanto mai stimolanti. È così che studiosi, da tempo impegnati nella ricerca all’interno del variegato e labirintico settore della francesistica, si trovano qui accanto a ricercatori più giovani, ma non per questo privi del necessario bagaglio di conoscenze nonché di un’adeguata competenza metodologica, per affrontare insieme gli affascinanti aspetti legati alle molteplici culture che la Francia, nel corso dei secoli, ha saputo suscitare all’interno dei cinque continenti. Nella convinzione che, riprendendo il verso di Mallarmé, «Toute Pensée émet un Coup de Dés».

Un coup de dés. Quaderni di cultura francese, francofona e magrebina del Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”

SAGGIOMO, Carmen;
2013

Abstract

Fra i tanti riferimenti possibili alla cultura francese, francofona e magrebina abbiamo scelto il titolo del celebre poemetto di Mallarmé, non solo per un omaggio al grande poeta che ha saputo rinnovare contestualmente forma e contenuto con un improvviso quanto lungamente meditato lancio di dadi, ma anche per segnalare il senso della precarietà del linguaggio e dunque della realtà, così centrale nel pensiero di Mallarmé, come la critica specialistica ha più volte segnalato. La precarietà e la contraddittorietà dei linguaggi (e non solo letterari, ma anche pittorici, musicali, filosofici, socio-politici, i linguaggi della cultura, insomma) e dei loro rispettivi messaggi sembrano continuare ad assumere aspetti ancora rilevanti nel secondo decennio del terzo millennio, non solo nella produzione sopra menzionata, ma anche nel settore della ricerca universitaria. È a questa riflessione che vorremmo dedicare il nostro lavoro, con la modestia di chi ancora si smarrisce nell’«Abîme blanchi» di mallarmeiana memoria. Grazie all’iniziativa del Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” della Seconda Università degli Studi di Napoli nasce una collaborazione, che auspichiamo sempre più intensa, tra docenti di diversi atenei italiani e stranieri, collocati sia Oltremanica, sia al centro Europa, sia all’estremo sud del Mediterraneo, tutti accomunati dal desiderio di uscire dal proprio terroir, per confrontarsi con realtà diverse e quanto mai stimolanti. È così che studiosi, da tempo impegnati nella ricerca all’interno del variegato e labirintico settore della francesistica, si trovano qui accanto a ricercatori più giovani, ma non per questo privi del necessario bagaglio di conoscenze nonché di un’adeguata competenza metodologica, per affrontare insieme gli affascinanti aspetti legati alle molteplici culture che la Francia, nel corso dei secoli, ha saputo suscitare all’interno dei cinque continenti. Nella convinzione che, riprendendo il verso di Mallarmé, «Toute Pensée émet un Coup de Dés».
2013
978-88-7564-650-9
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