La nozione di Stabile Organizzazione è fondamentale per la definizione della territorialità dei redditi d’impresa, e interessa le imprese c.d. multinazionali. Il presente volume si propone di analizzare l’istituto fiscale in questione attraverso una disamina che parte dalla definizione stessa di Stabile Organizzazione, così come formulata dall’articolo 5 del “Modello Convenzionale” OCSE, per giungere alla definizione domestica della stessa, così come prevista dall’art. 162 del nuovo TUIR. La stabile organizzazione è una figura nata nel diritto internazionale pattizio con la funzione di attribuire la potestà impositiva ad uno degli Stati nel cui territorio si svolge l’attività multinazionale delle imprese. Svolge dunque il ruolo di criterio distributivo dello ius impositionis allorquando assume rilevanza il principio di tassazione del reddito mondiale e, per questo, si risolve in uno «strumento » per escludere, nello Stato di residenza del soggetto passivo, il prelievo del tributo sul reddito di impresa prodotto all’estero e per permettere, di contro, la sua imposizione nello Stato nel cui territorio il reddito stesso è prodotto. Il presente lavoro si propone di sviluppare una linea di riflessione, con l’intento di pervenire alla elaborazione di una nozione di s.o., svincolata eventualmente dall’interpretazione che della stessa figura è stata fatta in ambito convenzionale. La rilevanza della s.o. si può cogliere sia a proposito delle imposte sui redditi sia dell’IVA, ma con un differente approccio teorico. Ciò ha consigliato di limitare gli sforzi al settore dell’imposizione sui redditi, concentrando peraltro l’analisi alla s.o. del non residente in Italia. Il lavoro si è sviluppato distinguendo la s.o. dagli istituti consimili; sono state esaminate le caratteristiche positive e negative della definizione legislativa; fornite le ricostruzioni del principio di forza di attrazione e del trattamento isolato; chiariti gli elementi necessari e prodromici alla determinazione del reddito imponibile. Lo studio non potrà assolutamente tralasciare l’annosa questione della soggettività tributaria della s.o. e si concluderà prendendo una personale posizione teorica sull’istituto in questione nell’ambito del diritto tributario italiano.

La stabile organizzazione del non residente in Italia

VIVIANO, Maria Rosaria
2007

Abstract

La nozione di Stabile Organizzazione è fondamentale per la definizione della territorialità dei redditi d’impresa, e interessa le imprese c.d. multinazionali. Il presente volume si propone di analizzare l’istituto fiscale in questione attraverso una disamina che parte dalla definizione stessa di Stabile Organizzazione, così come formulata dall’articolo 5 del “Modello Convenzionale” OCSE, per giungere alla definizione domestica della stessa, così come prevista dall’art. 162 del nuovo TUIR. La stabile organizzazione è una figura nata nel diritto internazionale pattizio con la funzione di attribuire la potestà impositiva ad uno degli Stati nel cui territorio si svolge l’attività multinazionale delle imprese. Svolge dunque il ruolo di criterio distributivo dello ius impositionis allorquando assume rilevanza il principio di tassazione del reddito mondiale e, per questo, si risolve in uno «strumento » per escludere, nello Stato di residenza del soggetto passivo, il prelievo del tributo sul reddito di impresa prodotto all’estero e per permettere, di contro, la sua imposizione nello Stato nel cui territorio il reddito stesso è prodotto. Il presente lavoro si propone di sviluppare una linea di riflessione, con l’intento di pervenire alla elaborazione di una nozione di s.o., svincolata eventualmente dall’interpretazione che della stessa figura è stata fatta in ambito convenzionale. La rilevanza della s.o. si può cogliere sia a proposito delle imposte sui redditi sia dell’IVA, ma con un differente approccio teorico. Ciò ha consigliato di limitare gli sforzi al settore dell’imposizione sui redditi, concentrando peraltro l’analisi alla s.o. del non residente in Italia. Il lavoro si è sviluppato distinguendo la s.o. dagli istituti consimili; sono state esaminate le caratteristiche positive e negative della definizione legislativa; fornite le ricostruzioni del principio di forza di attrazione e del trattamento isolato; chiariti gli elementi necessari e prodromici alla determinazione del reddito imponibile. Lo studio non potrà assolutamente tralasciare l’annosa questione della soggettività tributaria della s.o. e si concluderà prendendo una personale posizione teorica sull’istituto in questione nell’ambito del diritto tributario italiano.
2007
88-243-1693
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