Una via latina al progetto, visionaria eppure concreta, resistente ad accogliere in automatico le istanze del razionalismo ortodosso, volta ad un innovazione tecnologica inseparabile da una visione culturale complessa e profonda è il codice genetico che non è mai venuto meno nel design italiano. La prima utopia del design italiano è identificabile paradossalmente con un elemento di grande concretezza: l’idea è quella che il pensiero, se è abbastanza forte e visionario, riesce sempre a trovare delle vie di attuazione, ha cioè la possibilità di trasformare in qualche modo la propria energia incarnandola in oggetti. La condizione è ricercare il modo in cui all’utopia si possano temporaneamente staccare le ali, precipitarla per un momento sul suolo della vita reale e dell’industria, e trasformare questa caduta libera in un modello di innovazione. Il filo conduttore del libro è una ricognizione del binomio utopia/innovazione come chiave di lettura di fenomeni recenti della produzione e della ricerca in Italia: l’immagine più convincente che ne emerge è quella di una nebulosa creativa, legata alle proprie radici, sensibile a cogliere le correnti più interessanti che a livello internazionale percorrono il design, quanto assolutamente restia ad assumere un modello unico per l’innovazione.

Innovazione e utopia nel design italiano

LA ROCCA, Francesca;
2015

Abstract

Una via latina al progetto, visionaria eppure concreta, resistente ad accogliere in automatico le istanze del razionalismo ortodosso, volta ad un innovazione tecnologica inseparabile da una visione culturale complessa e profonda è il codice genetico che non è mai venuto meno nel design italiano. La prima utopia del design italiano è identificabile paradossalmente con un elemento di grande concretezza: l’idea è quella che il pensiero, se è abbastanza forte e visionario, riesce sempre a trovare delle vie di attuazione, ha cioè la possibilità di trasformare in qualche modo la propria energia incarnandola in oggetti. La condizione è ricercare il modo in cui all’utopia si possano temporaneamente staccare le ali, precipitarla per un momento sul suolo della vita reale e dell’industria, e trasformare questa caduta libera in un modello di innovazione. Il filo conduttore del libro è una ricognizione del binomio utopia/innovazione come chiave di lettura di fenomeni recenti della produzione e della ricerca in Italia: l’immagine più convincente che ne emerge è quella di una nebulosa creativa, legata alle proprie radici, sensibile a cogliere le correnti più interessanti che a livello internazionale percorrono il design, quanto assolutamente restia ad assumere un modello unico per l’innovazione.
2015
978-88-89819-32-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/158896
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