In the framework of the recent regulatory interventions established by legislative decree No. 76/2020 on the administrative procedure, this paper focuses on the new paragraph 8-bis in Article 2 of law No. 241/1990, with a particular reference to the part in which it provides for the ineffectiveness of the administrative measure adopted after the mandatory date, in order to verify the impact of that rule on the legal regime of silent consent. After identifying the rationale of the new regulatory provision, this research focused on objectives, aimed at making clear and unique the scope of the institution of significant silence in the light of the stability of the legal situations of the private and of the public administration ariseed by its formation, and on the actual suitability of the rule to achieve those objectives. On the one hand, it is highlighted a “step forward” favored by the attempt consolidate the so far “unstable” structure of silent consent; on the other hand, the limits of a “half-reform” are outlined, both because of the critical issues related to the classification of the late administrative measure in terms of ineffectiveness (and not, rather, nullity) and because of the lack of distinction, which produces possible uncertainty at the interpretative level, between the rules governing the late adoption of a negative administrative measure and the rules governing the late adoption of a positive administrative measure. The proposed solutions, on the contrary, are aimed at finding a system of principles and rules suitable to greater legal certainty and, at the same time, to reduce the obstacles to the full and effective operation of the mechanism underlying the silent consent.

Nel quadro dei recenti interventi normativi che il d.l. n. 76/2020 (decreto semplificazioni) dedica al procedimento amministrativo, lo scritto si sofferma sul nuovo comma 8-bis dell’art. 2 della l. n. 241/1990, laddove prevede espressamente l’inefficacia del provvedimento emanato una volta decorso il termine procedimentale (a carattere perentorio), al fine di riflettere sulle possibili conseguenze della norma sul piano del regime del silenzio assenso. Ricostruita la ratio della nuova disposizione, si esaminano gli obiettivi ad essa sottesi, finalizzati a rendere chiara e univoca la portata dell’istituto del silenzio significativo in funzione di stabilità delle situazioni giuridiche del privato e della pubblica amministrazione scaturenti dal suo formarsi, per poi verificare l’effettiva idoneità della norma a conseguire i suddetti scopi. Da un lato, si rileva il compimento di un “passo in avanti” favorito da quello che rappresenta comunque un tentativo di consolidamento dell’impianto del, fino ad oggi “instabile”, meccanismo del silenzio assenso; dall’altro lato, si delineano i limiti di una “riforma a metà”, sia in ragione delle criticità connesse alla qualificazione del provvedimento tardivo in termini di inefficacia (e non, piuttosto, di nullità) sia a causa della mancata distinzione, foriera di possibile incertezza sul piano interpretativo, tra la disciplina del provvedimento tardivo a carattere negativo e quella del provvedimento tardivo a carattere positivo. Le soluzioni proposte, al contrario, sono rivolte alla ricerca di un sistema di principi e regole idoneo ad offrire maggiore certezza del diritto e, al contempo, a ridurre gli ostacoli alla piena ed effettiva operatività del meccanismo sotteso al silenzio assenso.

L’inefficacia del provvedimento tardivo di cui al nuovo art. 2, co. 8-bis della l.n. 241/1990 e gli effetti sulla disciplina del silenzio assenso: primi passi nell’ottica della certezza del diritto

Marco Calabrò
2021

Abstract

In the framework of the recent regulatory interventions established by legislative decree No. 76/2020 on the administrative procedure, this paper focuses on the new paragraph 8-bis in Article 2 of law No. 241/1990, with a particular reference to the part in which it provides for the ineffectiveness of the administrative measure adopted after the mandatory date, in order to verify the impact of that rule on the legal regime of silent consent. After identifying the rationale of the new regulatory provision, this research focused on objectives, aimed at making clear and unique the scope of the institution of significant silence in the light of the stability of the legal situations of the private and of the public administration ariseed by its formation, and on the actual suitability of the rule to achieve those objectives. On the one hand, it is highlighted a “step forward” favored by the attempt consolidate the so far “unstable” structure of silent consent; on the other hand, the limits of a “half-reform” are outlined, both because of the critical issues related to the classification of the late administrative measure in terms of ineffectiveness (and not, rather, nullity) and because of the lack of distinction, which produces possible uncertainty at the interpretative level, between the rules governing the late adoption of a negative administrative measure and the rules governing the late adoption of a positive administrative measure. The proposed solutions, on the contrary, are aimed at finding a system of principles and rules suitable to greater legal certainty and, at the same time, to reduce the obstacles to the full and effective operation of the mechanism underlying the silent consent.
2021
Nel quadro dei recenti interventi normativi che il d.l. n. 76/2020 (decreto semplificazioni) dedica al procedimento amministrativo, lo scritto si sofferma sul nuovo comma 8-bis dell’art. 2 della l. n. 241/1990, laddove prevede espressamente l’inefficacia del provvedimento emanato una volta decorso il termine procedimentale (a carattere perentorio), al fine di riflettere sulle possibili conseguenze della norma sul piano del regime del silenzio assenso. Ricostruita la ratio della nuova disposizione, si esaminano gli obiettivi ad essa sottesi, finalizzati a rendere chiara e univoca la portata dell’istituto del silenzio significativo in funzione di stabilità delle situazioni giuridiche del privato e della pubblica amministrazione scaturenti dal suo formarsi, per poi verificare l’effettiva idoneità della norma a conseguire i suddetti scopi. Da un lato, si rileva il compimento di un “passo in avanti” favorito da quello che rappresenta comunque un tentativo di consolidamento dell’impianto del, fino ad oggi “instabile”, meccanismo del silenzio assenso; dall’altro lato, si delineano i limiti di una “riforma a metà”, sia in ragione delle criticità connesse alla qualificazione del provvedimento tardivo in termini di inefficacia (e non, piuttosto, di nullità) sia a causa della mancata distinzione, foriera di possibile incertezza sul piano interpretativo, tra la disciplina del provvedimento tardivo a carattere negativo e quella del provvedimento tardivo a carattere positivo. Le soluzioni proposte, al contrario, sono rivolte alla ricerca di un sistema di principi e regole idoneo ad offrire maggiore certezza del diritto e, al contempo, a ridurre gli ostacoli alla piena ed effettiva operatività del meccanismo sotteso al silenzio assenso.
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