Questo lavoro analizza i temi del pensiero e del soggetto così come emergono dall’opera deweyana e discute le implicazioni pedagogiche di tale analisi. Il lavoro parte dalla confutazione dell’equiparazione fra pensiero e pensiero riflessivo, equiparazione che, di fatto, ha avuto un peso notevole nell’interpretazione deweyana, sia continentale che statunitense. Contrariamente a tale lettura si intende mostrare come Dewey, nel corso della sua opera, concepì il pensare come un’attività che sfugge largamente all’analisi consapevole – e in tal senso Dewey ha chiaramente precorso il tema dell’assenza di controllo che il soggetto ha sul suo proprio pensiero. Ciò conduce ad un’interpretazione del sé (“self”, nell’originale deweyano) che smantella il soggetto ego-logico cartesiano, per proporne uno di ben altro tipo: un soggetto come funzione costantemente emergente dall’esperienza. A partire da tale quadro teorico l’educazione viene tematizzata non tanto come analisi, direzione e controllo dell’esperienza, ma come creazione di nuova, imprevedibile esperienza. In Dewey l’educazione risulta non soltanto fondata su, ma anche – e più significativamente - diretta verso l’incertezza.

ll pensiero come “salto”: educazione, soggetto ed esperienza in John Dewey

D'AGNESE, Vasco
2016

Abstract

Questo lavoro analizza i temi del pensiero e del soggetto così come emergono dall’opera deweyana e discute le implicazioni pedagogiche di tale analisi. Il lavoro parte dalla confutazione dell’equiparazione fra pensiero e pensiero riflessivo, equiparazione che, di fatto, ha avuto un peso notevole nell’interpretazione deweyana, sia continentale che statunitense. Contrariamente a tale lettura si intende mostrare come Dewey, nel corso della sua opera, concepì il pensare come un’attività che sfugge largamente all’analisi consapevole – e in tal senso Dewey ha chiaramente precorso il tema dell’assenza di controllo che il soggetto ha sul suo proprio pensiero. Ciò conduce ad un’interpretazione del sé (“self”, nell’originale deweyano) che smantella il soggetto ego-logico cartesiano, per proporne uno di ben altro tipo: un soggetto come funzione costantemente emergente dall’esperienza. A partire da tale quadro teorico l’educazione viene tematizzata non tanto come analisi, direzione e controllo dell’esperienza, ma come creazione di nuova, imprevedibile esperienza. In Dewey l’educazione risulta non soltanto fondata su, ma anche – e più significativamente - diretta verso l’incertezza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/351661
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