Il lavoro illustra i più recenti sviluppi della politica agricola comune che, già popola riforma di Agenda 2000 è rivolta sempre più decisamente ad indirizzare l’agricoltura verso un nuovo modello di sviluppo rurale, plurifunzionale, che tenga conto del principio di sviluppo sostenibile. Ciò che viene riconosciuto e valorizzato è la multifunzionalità dell’agricoltura, la possibilità, per gli agricoltori, di fornire servizi diversificati idonei a corrispondere alle esigenze dei consumatori e della società, compresa la conservazione del patrimonio rurale, e realizzare così nuove fonti di reddito. Successivamente, con la cosiddetta riforma di medio termine, che, in realtà, come tutti sanno, costituisce una vera e propria rivoluzione (reg. 1783/03), si definiscono nuovi ambiti di intervento dei fondi per lo sviluppo rurale : maggiore attenzione all’insediamento dei giovani in agricoltura, un pacchetto per il sostegno alla qualità, un aiuto per l’adattamento degli agricoltori alle nuove norme, incluse quelle previste dal primo pilastro (condizionalità degli aiuti). I regolamenti n. 1698/05 e 1290/05, con i quali tra l’altro viene espressamente abrogato quasi completamente il reg. 1257/99, considerata la nuova fase di programmazione del periodo 2007-2013 e la riforma dei fondi strutturali, riformulano la politica di sviluppo rurale, soprattutto nell’impostazione della programmazione, con l’introduzione di indirizzi strategici definiti a livello comunitario e nazionale. Viene modificato inoltre il quadro di riferimento finanziario con la creazione di un nuovo fondo per lo sviluppo rurale (FEASR), da affiancare al fondo agricolo che, diversamente dal passato, risulta formalmente separata dalla programmazione dei fondi strutturali. Ciò che sembra cogliersi nel quadro politico così profondamente cambiato è una maggiore integrazione tra politiche di mercato e interventi di carattere strutturale e, d’altro canto, il sostegno al settore agricolo e alle aree rurali è ormai nettamente distinto, per fondi e programmi, dalle politiche strutturali e regionali dell’UE.

Lo sviluppo rurale

SCIAUDONE, Antonio
2008

Abstract

Il lavoro illustra i più recenti sviluppi della politica agricola comune che, già popola riforma di Agenda 2000 è rivolta sempre più decisamente ad indirizzare l’agricoltura verso un nuovo modello di sviluppo rurale, plurifunzionale, che tenga conto del principio di sviluppo sostenibile. Ciò che viene riconosciuto e valorizzato è la multifunzionalità dell’agricoltura, la possibilità, per gli agricoltori, di fornire servizi diversificati idonei a corrispondere alle esigenze dei consumatori e della società, compresa la conservazione del patrimonio rurale, e realizzare così nuove fonti di reddito. Successivamente, con la cosiddetta riforma di medio termine, che, in realtà, come tutti sanno, costituisce una vera e propria rivoluzione (reg. 1783/03), si definiscono nuovi ambiti di intervento dei fondi per lo sviluppo rurale : maggiore attenzione all’insediamento dei giovani in agricoltura, un pacchetto per il sostegno alla qualità, un aiuto per l’adattamento degli agricoltori alle nuove norme, incluse quelle previste dal primo pilastro (condizionalità degli aiuti). I regolamenti n. 1698/05 e 1290/05, con i quali tra l’altro viene espressamente abrogato quasi completamente il reg. 1257/99, considerata la nuova fase di programmazione del periodo 2007-2013 e la riforma dei fondi strutturali, riformulano la politica di sviluppo rurale, soprattutto nell’impostazione della programmazione, con l’introduzione di indirizzi strategici definiti a livello comunitario e nazionale. Viene modificato inoltre il quadro di riferimento finanziario con la creazione di un nuovo fondo per lo sviluppo rurale (FEASR), da affiancare al fondo agricolo che, diversamente dal passato, risulta formalmente separata dalla programmazione dei fondi strutturali. Ciò che sembra cogliersi nel quadro politico così profondamente cambiato è una maggiore integrazione tra politiche di mercato e interventi di carattere strutturale e, d’altro canto, il sostegno al settore agricolo e alle aree rurali è ormai nettamente distinto, per fondi e programmi, dalle politiche strutturali e regionali dell’UE.
2008
Sciaudone, Antonio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/216888
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