La globalizzazione può essere intesa come la formazione di un’economia globale basata su attività strategiche e dominanti che funzionano -in tempo reale- come una unità, su tutto il pianeta Terra. L’economia globale si articola in centri gestionali, in grado di coordinare, gestire e innovare le attività di aziende-rete, i cui scambi si realizzano in ambito interurbano o transazionale. I nuovi processi economici dell’economia globale si basano su flussi di informazioni e di conoscenze, che viaggiano su un sistema di telecomunicazioni altamente sviluppato grazie al quale le attività produttive possono collocarsi in qualunque punto del pianeta. L’economia globale, o globalizzazione, può essere identificata con l’economia dell’informazione dato che la generazione e l’elaborazione strategica dell’informazione costituiscono ormai fattori essenziali per la produttività e la competitività economica. Tale fenomeno, sta interessando anche le aree peri-urbane delle maggiori metropoli Italiane, con caratteristiche di regione in regione differenti, con edilizia residenziale a bassa densità, attività produttive, grandi poli multifunzionali di ambito metropolitano (centri commerciali) che diventano spesso elementi catalizzatori di mobilità e di nuove urbanizzazioni. È comunque importante ribadire che il paesaggio urbano, la sua tutela e la conservazione ambientale, articolandosi in molteplici forme e spazi, devono riferirsi sempre al contesto territoriale più ampio possibile. “Se c’è un oggetto al quale la metafora petrolifera del "giacimento culturale " si applica con qualche maggiore precisione, ebbene questo è la rovina archeologica. E’ evidente, infatti, che i reperti antichi sono tecnicamente dei giacimenti, e che come i giacimenti vanno ritrovati con le opportune procedure, è altrettanto evidente che tali giacimenti sono inoltre "culturali perché nulla come l’antico, rappresenta l’emblema ideale della cultura stessa". Ad esempio con queste parole Omar Calabrese introduce una interessante lettura del progetto di Renzo Piano per la città antica di Pompei sottolineando la funzione che il bene archeologico dovrebbe avere: produrre "ricchezza" attirando visitatori desiderosi di Cultura.

Le Reti Telematiche come Strumento di Diffusione della Conoscenza: Il Sito Unesco del Centro Storico di Napoli

CONVERTI, Fabio
2012

Abstract

La globalizzazione può essere intesa come la formazione di un’economia globale basata su attività strategiche e dominanti che funzionano -in tempo reale- come una unità, su tutto il pianeta Terra. L’economia globale si articola in centri gestionali, in grado di coordinare, gestire e innovare le attività di aziende-rete, i cui scambi si realizzano in ambito interurbano o transazionale. I nuovi processi economici dell’economia globale si basano su flussi di informazioni e di conoscenze, che viaggiano su un sistema di telecomunicazioni altamente sviluppato grazie al quale le attività produttive possono collocarsi in qualunque punto del pianeta. L’economia globale, o globalizzazione, può essere identificata con l’economia dell’informazione dato che la generazione e l’elaborazione strategica dell’informazione costituiscono ormai fattori essenziali per la produttività e la competitività economica. Tale fenomeno, sta interessando anche le aree peri-urbane delle maggiori metropoli Italiane, con caratteristiche di regione in regione differenti, con edilizia residenziale a bassa densità, attività produttive, grandi poli multifunzionali di ambito metropolitano (centri commerciali) che diventano spesso elementi catalizzatori di mobilità e di nuove urbanizzazioni. È comunque importante ribadire che il paesaggio urbano, la sua tutela e la conservazione ambientale, articolandosi in molteplici forme e spazi, devono riferirsi sempre al contesto territoriale più ampio possibile. “Se c’è un oggetto al quale la metafora petrolifera del "giacimento culturale " si applica con qualche maggiore precisione, ebbene questo è la rovina archeologica. E’ evidente, infatti, che i reperti antichi sono tecnicamente dei giacimenti, e che come i giacimenti vanno ritrovati con le opportune procedure, è altrettanto evidente che tali giacimenti sono inoltre "culturali perché nulla come l’antico, rappresenta l’emblema ideale della cultura stessa". Ad esempio con queste parole Omar Calabrese introduce una interessante lettura del progetto di Renzo Piano per la città antica di Pompei sottolineando la funzione che il bene archeologico dovrebbe avere: produrre "ricchezza" attirando visitatori desiderosi di Cultura.
2012
978-88-903132-7-1
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/207210
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