OBIETTIVI:Benchè la chirurgia tiroidea segua schemi e criteri ormai consolidati in protocolli diagnostico-terapeutici ampiamente accettati, resta invece un dilemma chirurgico il programma terapeutico dei noduli tiroidei definiti alla citologia come “proliferazione follicolare” o “neoplasia follicolare”, (reperto tra il 10 ed il 20% degli agoaspirati praticati per patologia nodulare della tiroide) e che ancora oggi rappresenta l’unica lesione tiroidea che impone l’intervento a scopo diagnostico. La mancanca di criteri citologici idonei a differenziare i carcinomi dagli adenomi follicolari rende necessaria la rimozione chirurgica della lesione per poterla interamente esaminare dal punto di vista istologico. Se la totalità degli Autori concorda su ciò, non tutti concordano, invece, sull’ estensione della tiroidectomia, che, non può essere decisa in base all’esame istologico estemporaneo, che non offre maggiori possibilità diagnostiche rispetto alla citologia. Allo scopo di individuare i pazienti a maggior rischio di cancro per meglio modulare la strategia chirurgica viene qui di seguito riportata una recente esperienza, avviata in collaborazione con i medici nucleari e gli anatomo-patologici circa un iter diagnostico delle neoplasie follicolari che si avvale, oltre che delle tradizionali indagini, dell’uso di traccianti scintigrafici e marcatori tumorali,nonché della asportazione chirurgica radioguidata di tali lesioni. Materiali e Metodi: Dal gennaio 2000 al dicembre 2003 sono giunti alla nostra osservazione 40 casi di neoplasia follicolare, di cui 18 relativi a noduli unici della tiroide e 22 relativi a nodularità site in gozzi plurinodulari, tutti con pattern III all’ecocolordoppler. I pazienti hanno preoperatoriamente praticato scintigrafia con Sesta-Mibi allo scopo di individuare l’elettiva captazione nodulare dell’indicatore positivo; indi, dopo somministrazione immediatamente preoperatoria di un’ulteriore dose tracciante, si è effettuata con una sonda per chirurgia radioguidata, una rigorosa selezione intraoperatoria della nodularità ipercaptante, con rilievo quantitativo della percentuale di captazione; analoghi rilievi sono stati eseguiti sul pezzo operatorio,alla presenza dell’anatomo-patologo,al fine di permettere una valutazione quantitativa più precisa della captazione ed un più selettivo studio istologico delle lesioni sospette. Risultati: Sono state effettuate 37 tiroidectomie totali e 3 lobectomie ( per nodulo unico, a richiesta del paziente). Sono stati riscontrati 10 casi di Carcinoma ( sei follicolari, di cui due T1 e quattro papilliferi, di cui due microcarcinomi), 11 adenomi follicolari su nodulo unico e 12 su nodularità in ambito di gozzo micro-macrofollicolare, 7 casi di nodularità in gozzo colloideocistico. Confrontando i dati dell’immagine scintigrafica preoperatoria, i rilievi quantitativi intraoperatori ed i dati dell’esame istologico, abbiamo riscontrato che le nodularità risultate all’esame definitivo carcinomi presentavano una percentuale di captazione 4 volte superiore al parenchima normale, mentre questa si abbassava negli adenomi follicolari in media a valori di due volte superiore . Nei sette casi di gozzo colloide-cistico, la percentuale di captazione risultava modesta; i quattro casi di carcinoma papillifero non mostravano significativa captazione Conclusioni: Sebbene si tratti di studio preliminare e di dati statisticamente non significativi, il rilievo della captazione intraroperatoria di un tracciante di cellularità come il Sesta-Mibi può rivelarsi utile nel rafforzare il sospetto di patologia neoplastica maligna; dal momento che l’opzione chirurgica per la patologia multinodulare benigna è rappresentata, nella nostra esperienza, dalla tiroidectomia totale, tali dati potrebbero, nel solo caso di nodulo unico, orientare la strategia chirurgica verso una maggiore o minore radicalità, onde evitare l’overtreatment presente nelle diverse casistiche in relazione a tale patologia.

Radio-guided surgery in follicular neoplasm of the thyroid

PARMEGGIANI, Domenico;ACCARDO, Marina;CUCCURULLO, Vincenzo;MANSI, Luigi;DOCIMO, Giovanni;
2005

Abstract

OBIETTIVI:Benchè la chirurgia tiroidea segua schemi e criteri ormai consolidati in protocolli diagnostico-terapeutici ampiamente accettati, resta invece un dilemma chirurgico il programma terapeutico dei noduli tiroidei definiti alla citologia come “proliferazione follicolare” o “neoplasia follicolare”, (reperto tra il 10 ed il 20% degli agoaspirati praticati per patologia nodulare della tiroide) e che ancora oggi rappresenta l’unica lesione tiroidea che impone l’intervento a scopo diagnostico. La mancanca di criteri citologici idonei a differenziare i carcinomi dagli adenomi follicolari rende necessaria la rimozione chirurgica della lesione per poterla interamente esaminare dal punto di vista istologico. Se la totalità degli Autori concorda su ciò, non tutti concordano, invece, sull’ estensione della tiroidectomia, che, non può essere decisa in base all’esame istologico estemporaneo, che non offre maggiori possibilità diagnostiche rispetto alla citologia. Allo scopo di individuare i pazienti a maggior rischio di cancro per meglio modulare la strategia chirurgica viene qui di seguito riportata una recente esperienza, avviata in collaborazione con i medici nucleari e gli anatomo-patologici circa un iter diagnostico delle neoplasie follicolari che si avvale, oltre che delle tradizionali indagini, dell’uso di traccianti scintigrafici e marcatori tumorali,nonché della asportazione chirurgica radioguidata di tali lesioni. Materiali e Metodi: Dal gennaio 2000 al dicembre 2003 sono giunti alla nostra osservazione 40 casi di neoplasia follicolare, di cui 18 relativi a noduli unici della tiroide e 22 relativi a nodularità site in gozzi plurinodulari, tutti con pattern III all’ecocolordoppler. I pazienti hanno preoperatoriamente praticato scintigrafia con Sesta-Mibi allo scopo di individuare l’elettiva captazione nodulare dell’indicatore positivo; indi, dopo somministrazione immediatamente preoperatoria di un’ulteriore dose tracciante, si è effettuata con una sonda per chirurgia radioguidata, una rigorosa selezione intraoperatoria della nodularità ipercaptante, con rilievo quantitativo della percentuale di captazione; analoghi rilievi sono stati eseguiti sul pezzo operatorio,alla presenza dell’anatomo-patologo,al fine di permettere una valutazione quantitativa più precisa della captazione ed un più selettivo studio istologico delle lesioni sospette. Risultati: Sono state effettuate 37 tiroidectomie totali e 3 lobectomie ( per nodulo unico, a richiesta del paziente). Sono stati riscontrati 10 casi di Carcinoma ( sei follicolari, di cui due T1 e quattro papilliferi, di cui due microcarcinomi), 11 adenomi follicolari su nodulo unico e 12 su nodularità in ambito di gozzo micro-macrofollicolare, 7 casi di nodularità in gozzo colloideocistico. Confrontando i dati dell’immagine scintigrafica preoperatoria, i rilievi quantitativi intraoperatori ed i dati dell’esame istologico, abbiamo riscontrato che le nodularità risultate all’esame definitivo carcinomi presentavano una percentuale di captazione 4 volte superiore al parenchima normale, mentre questa si abbassava negli adenomi follicolari in media a valori di due volte superiore . Nei sette casi di gozzo colloide-cistico, la percentuale di captazione risultava modesta; i quattro casi di carcinoma papillifero non mostravano significativa captazione Conclusioni: Sebbene si tratti di studio preliminare e di dati statisticamente non significativi, il rilievo della captazione intraroperatoria di un tracciante di cellularità come il Sesta-Mibi può rivelarsi utile nel rafforzare il sospetto di patologia neoplastica maligna; dal momento che l’opzione chirurgica per la patologia multinodulare benigna è rappresentata, nella nostra esperienza, dalla tiroidectomia totale, tali dati potrebbero, nel solo caso di nodulo unico, orientare la strategia chirurgica verso una maggiore o minore radicalità, onde evitare l’overtreatment presente nelle diverse casistiche in relazione a tale patologia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/196517
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