I conflitti armati rappresentano la più antica ed importante relazione internazionale tra i popoli, essendo lo strumento di sottomissione degli altri popoli. Dalla schiavitù dei perdenti alla tutela degli occupati, ed al divieto di inutili violenze, la guerra si è evoluta anche nei suoi principi giuridici, ponendo in risalto i poteri e gli obblighi del vincitore di turno. La storia del diritto internazionale ha posto sempre grande attenzione alle evoluzione del diritto di guerra, sia quale jus in bello che quale jus ad bellum, e l’evoluzione del diritto di occupazione, del diritto dei popoli sottomessi durante i conflitti è proseguita di pari passo con il rispetto della dignità dell’Uomo in quanto tale. In questo studio vengono analizzati il percorso storico del diritto della occupazione militare, dalle sue antiche origini, fino alle Convenzioni contemporanee ed alla applicazione nei fenomeni di peace keeping, poi gli elementi costitutivi del diritto della occupatio bellica, inquadrati nei suoi riferimenti normativi, consuetudinari e pattizi. L’analisi delle norme viene svolta alla luce della prassi e della giurisprudenza interna ed internazionale, per delineare un quadro quanto più obbiettivo possibile di un diritto dall’applicazione sempre controversa. Nell’ottica del quadro normativo delineato viene messa in luce l’applicazione del diritto di occupazione nel caso del Kosovo, dell’Afghanistan e dell’Iraq, fattispecie di applicazione molto diverse tra loro, ma tuttora in vigore, e le eventuali lacune di un corpus normativo di difficile applicazione, ma che rappresenta uno strumento di governo per le Potenze di occupazione, e di tutela per i popoli occupati.

Occupazione bellica. Quale ruolo per un istituto del diritto internazionale classico nel diritto internazionale moderno.

AMIRANTE, Aldo
2007

Abstract

I conflitti armati rappresentano la più antica ed importante relazione internazionale tra i popoli, essendo lo strumento di sottomissione degli altri popoli. Dalla schiavitù dei perdenti alla tutela degli occupati, ed al divieto di inutili violenze, la guerra si è evoluta anche nei suoi principi giuridici, ponendo in risalto i poteri e gli obblighi del vincitore di turno. La storia del diritto internazionale ha posto sempre grande attenzione alle evoluzione del diritto di guerra, sia quale jus in bello che quale jus ad bellum, e l’evoluzione del diritto di occupazione, del diritto dei popoli sottomessi durante i conflitti è proseguita di pari passo con il rispetto della dignità dell’Uomo in quanto tale. In questo studio vengono analizzati il percorso storico del diritto della occupazione militare, dalle sue antiche origini, fino alle Convenzioni contemporanee ed alla applicazione nei fenomeni di peace keeping, poi gli elementi costitutivi del diritto della occupatio bellica, inquadrati nei suoi riferimenti normativi, consuetudinari e pattizi. L’analisi delle norme viene svolta alla luce della prassi e della giurisprudenza interna ed internazionale, per delineare un quadro quanto più obbiettivo possibile di un diritto dall’applicazione sempre controversa. Nell’ottica del quadro normativo delineato viene messa in luce l’applicazione del diritto di occupazione nel caso del Kosovo, dell’Afghanistan e dell’Iraq, fattispecie di applicazione molto diverse tra loro, ma tuttora in vigore, e le eventuali lacune di un corpus normativo di difficile applicazione, ma che rappresenta uno strumento di governo per le Potenze di occupazione, e di tutela per i popoli occupati.
2007
9788849513448
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/161785
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