Prefazione di Silvio Lugnano EdizioniLabrys, Benevento, 2008, pag. 112 ISBN : 978-88-95931-01-2 ABSTRACT La mediazione, lungi dal rappresentare un modello di soluzione extragiudiziale dei conflitti, in grado di sostituirsi alla giustizia penale, può diventare la corsia preferenziale d’intervento almeno per una gran parte di essi. L’ordinamento italiano, a differenza di quello di altri Paesi europei, che in numero sempre più esteso hanno dato esplicito riconoscimento legislativo all’istituto della mediazione, si è limitato ad aprire spiragli di sperimentazione in campo minorile e, per di più, non come risposta autonoma. Nell’ambito della giustizia minorile è emerso, inoltre, un dato apparentemente contraddittorio: sebbene, infatti, il processo penale minorile sia ancora l’ambito pressoché esclusivo di sperimentazione e di operatività della mediazione, non contiene alcun riferimento espresso alla ‘mediazione’, almeno a livello di ‘significante’. L’esperienza spagnola che l’autrice ha vissuto a Barcellona (presso la “Direccìo General de Mesures Penals Alternatives i de Justicia Juvenil”; presso l”Equip d’Assessorament tècnic Penal – Mediaciò penal” per adulti; il “Departement de Justicia i Interior – Generalitat de Catalunya” nonché, presso il “Centro de estudios juridicos y formaciòn especializada) sollecita a “guardare” alla mediazione, non solo nell’ottica di politica criminale e di atenciòn a la vìctima, ma anche in una prospettiva, ulteriore, di possibile strumento di “controllo sociale”. The mediation, far from being a model of extra-judicial settlement of conflicts, that substitute for criminal justice, it may become the preferred course of action for most of them. The Italian system, unlike that of other European countries, which have extended more and more explicit legislative recognition to the institution of the mediation, has opened only glimmers of experimentation in the field of child and, mostly, not as autonomous response. The juvenile justice system has shown, a given apparently contradictory: although, in fact, the juvenile justice process is still the field almost exclusive of testing and of operation of the mediation, contains no express reference to 'mediation', at least level of 'significant'. The Spanish experience that the author has lived in Barcelona (at the "Direcció General de Mesures de Justicia Juvenil Penals the Alternatives" at the "Equip for Assessorament tecnic Penal - Mediaciò criminal" for adults, the "Département de Justicia i Interior - Generalitat de Catalunya and at the Centro de estudios y formación Jurídicos Especializado) calls to "look" mediation is not only in criminal policy and atención a la victima, but also with a view, further of possible means of "social control".

Prospettive socio-giuridiche della mediazione penale in Italia. Analisi comparativa con la Spagna

PALERMO, Giovanna
2008

Abstract

Prefazione di Silvio Lugnano EdizioniLabrys, Benevento, 2008, pag. 112 ISBN : 978-88-95931-01-2 ABSTRACT La mediazione, lungi dal rappresentare un modello di soluzione extragiudiziale dei conflitti, in grado di sostituirsi alla giustizia penale, può diventare la corsia preferenziale d’intervento almeno per una gran parte di essi. L’ordinamento italiano, a differenza di quello di altri Paesi europei, che in numero sempre più esteso hanno dato esplicito riconoscimento legislativo all’istituto della mediazione, si è limitato ad aprire spiragli di sperimentazione in campo minorile e, per di più, non come risposta autonoma. Nell’ambito della giustizia minorile è emerso, inoltre, un dato apparentemente contraddittorio: sebbene, infatti, il processo penale minorile sia ancora l’ambito pressoché esclusivo di sperimentazione e di operatività della mediazione, non contiene alcun riferimento espresso alla ‘mediazione’, almeno a livello di ‘significante’. L’esperienza spagnola che l’autrice ha vissuto a Barcellona (presso la “Direccìo General de Mesures Penals Alternatives i de Justicia Juvenil”; presso l”Equip d’Assessorament tècnic Penal – Mediaciò penal” per adulti; il “Departement de Justicia i Interior – Generalitat de Catalunya” nonché, presso il “Centro de estudios juridicos y formaciòn especializada) sollecita a “guardare” alla mediazione, non solo nell’ottica di politica criminale e di atenciòn a la vìctima, ma anche in una prospettiva, ulteriore, di possibile strumento di “controllo sociale”. The mediation, far from being a model of extra-judicial settlement of conflicts, that substitute for criminal justice, it may become the preferred course of action for most of them. The Italian system, unlike that of other European countries, which have extended more and more explicit legislative recognition to the institution of the mediation, has opened only glimmers of experimentation in the field of child and, mostly, not as autonomous response. The juvenile justice system has shown, a given apparently contradictory: although, in fact, the juvenile justice process is still the field almost exclusive of testing and of operation of the mediation, contains no express reference to 'mediation', at least level of 'significant'. The Spanish experience that the author has lived in Barcelona (at the "Direcció General de Mesures de Justicia Juvenil Penals the Alternatives" at the "Equip for Assessorament tecnic Penal - Mediaciò criminal" for adults, the "Département de Justicia i Interior - Generalitat de Catalunya and at the Centro de estudios y formación Jurídicos Especializado) calls to "look" mediation is not only in criminal policy and atención a la victima, but also with a view, further of possible means of "social control".
2008
9788895931012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/160999
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