La monografia dal titolo "L'impresa agricola. Profili di qualificazione", che offre una compiuta ricostruzione del dibattito fiorito sul tema, fornisce originali contributi per la soluzione degli aspetti più problematici della disciplina della impresa agricola quale scaturita a seguito della modifica del testo dell’art. 2135 del codice civile e, più in generale, con la riforma che ha preso l’avvio con i decreti legislativi 226,227 e 228 del 2001. Il lavoro pone in luce, da una parte, come l'attività agricola sul piano economico-sociale abbia subito un'evoluzione tale da non giustificare la conservazione dei tratti distintivi che, nel codice del 1942, la sua disciplina assumeva rispetto a quella dell'attività commerciale, dall'altra, come, alla stessa, tuttavia, una disciplina speciale - di carattere pubblicistico - debba pur sempre essere conservata non solo per la peculiarità del suo concernere un processo biologico, ma anche perché condizionata dalla necessità di preservare, grazie all’applicazione di una regola di razionalità tecnica, quelle stesse risorse naturali (non rinnovabili) allo scopo di assicurare la possibilità di continuazione della specifica attività di produzione. Necessità che si manifesta con ancora maggior vigore in considerazione del diverso impatto che nella tipologia dei suoi modelli l’impresa agricola è suscettibile di prospettare sulle ragioni dell'ambiente e in vista della protezione dei consumatori.

L'impresa agricola. Profili di qualificazione

SCIAUDONE, Antonio
2005

Abstract

La monografia dal titolo "L'impresa agricola. Profili di qualificazione", che offre una compiuta ricostruzione del dibattito fiorito sul tema, fornisce originali contributi per la soluzione degli aspetti più problematici della disciplina della impresa agricola quale scaturita a seguito della modifica del testo dell’art. 2135 del codice civile e, più in generale, con la riforma che ha preso l’avvio con i decreti legislativi 226,227 e 228 del 2001. Il lavoro pone in luce, da una parte, come l'attività agricola sul piano economico-sociale abbia subito un'evoluzione tale da non giustificare la conservazione dei tratti distintivi che, nel codice del 1942, la sua disciplina assumeva rispetto a quella dell'attività commerciale, dall'altra, come, alla stessa, tuttavia, una disciplina speciale - di carattere pubblicistico - debba pur sempre essere conservata non solo per la peculiarità del suo concernere un processo biologico, ma anche perché condizionata dalla necessità di preservare, grazie all’applicazione di una regola di razionalità tecnica, quelle stesse risorse naturali (non rinnovabili) allo scopo di assicurare la possibilità di continuazione della specifica attività di produzione. Necessità che si manifesta con ancora maggior vigore in considerazione del diverso impatto che nella tipologia dei suoi modelli l’impresa agricola è suscettibile di prospettare sulle ragioni dell'ambiente e in vista della protezione dei consumatori.
2005
8849511035
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/160610
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