Attraverso un'ampia rilettura di inediti documenti d'archivio, il volume ripercorre le tappe della costruzione di uno straordinario istituto museale, vera e propria materializzazione delle intuizioni di un grande collezionista, Gaetano Filangieri, sull'arte, sulla ricerca storica e sulla comunicazione del patrimonio di idee della sua famiglia. Dalla grande sala al singolo chiodo, tutto concorse alla definizione di uno spazio in grado di conciliare la perfetta visibilità del singolo pezzo all'armonia dell'insieme, il calore del palazzo nobiliare alla scientificità dell'esposizione, il disperdersi dello sguardo nella pienezza dei colori e il concentrarsi della mente sulla perizia degli artisti e sulla perfetta fattura degli oggetti. La frequentazione dei grandi musei europei ( con cui si stabiliscono costanti confronti), il dibattito sul restauro respirato in Francia e ripensato a Napoli, l'idea di un allestimento che potesse essere anche restituzione di uno spazio interno ad un edificio quattrocentesco ormai ridotto ad un inutile baraccone ingombro di materiali, guidano le scelte di Filangieri, sicuramente ispirate ( come dimostra il prezioso taccuino di appunti e disegni ritrovato e pubblicato integralmente nel volume) dagli studi di Viollet le Duc e rimodellate dalla sua fantasia creatrice, dal suo gusto e dalla volontà di accordare gli spazi ricostruito alle preziose raccolte di cui disponeva. Il libro ricostruisce per la prima volta modalità e tempi dell'incrementlo della collezioni e l'importanza delle frequentazioni parigine. Vissuto a lungo nella Parigi di Napoleone III, Filangieri grazie ai contatti con significative figure di appassionati intenditori che vollero investire in opere d'arte per circondarsi di pezzi unici ma anche fornirsi di repertori d'esemplari per documentare un'epoca o dotarsi di modelli utili alla sperimentazione tecnica, raccolse significativi esempi di tangenze tra patrimonio pubblico e iniziative private che mise in pratica al suo ritorno nella Napoli italiana creando una singolare rete di istituzioni culturali di straordinaria modernità .

La forma delle ideee. Fermenti europei e memoria familiare del Museo Filangieri di Napoli

BARRELLA, Nadia
2010

Abstract

Attraverso un'ampia rilettura di inediti documenti d'archivio, il volume ripercorre le tappe della costruzione di uno straordinario istituto museale, vera e propria materializzazione delle intuizioni di un grande collezionista, Gaetano Filangieri, sull'arte, sulla ricerca storica e sulla comunicazione del patrimonio di idee della sua famiglia. Dalla grande sala al singolo chiodo, tutto concorse alla definizione di uno spazio in grado di conciliare la perfetta visibilità del singolo pezzo all'armonia dell'insieme, il calore del palazzo nobiliare alla scientificità dell'esposizione, il disperdersi dello sguardo nella pienezza dei colori e il concentrarsi della mente sulla perizia degli artisti e sulla perfetta fattura degli oggetti. La frequentazione dei grandi musei europei ( con cui si stabiliscono costanti confronti), il dibattito sul restauro respirato in Francia e ripensato a Napoli, l'idea di un allestimento che potesse essere anche restituzione di uno spazio interno ad un edificio quattrocentesco ormai ridotto ad un inutile baraccone ingombro di materiali, guidano le scelte di Filangieri, sicuramente ispirate ( come dimostra il prezioso taccuino di appunti e disegni ritrovato e pubblicato integralmente nel volume) dagli studi di Viollet le Duc e rimodellate dalla sua fantasia creatrice, dal suo gusto e dalla volontà di accordare gli spazi ricostruito alle preziose raccolte di cui disponeva. Il libro ricostruisce per la prima volta modalità e tempi dell'incrementlo della collezioni e l'importanza delle frequentazioni parigine. Vissuto a lungo nella Parigi di Napoleone III, Filangieri grazie ai contatti con significative figure di appassionati intenditori che vollero investire in opere d'arte per circondarsi di pezzi unici ma anche fornirsi di repertori d'esemplari per documentare un'epoca o dotarsi di modelli utili alla sperimentazione tecnica, raccolse significativi esempi di tangenze tra patrimonio pubblico e iniziative private che mise in pratica al suo ritorno nella Napoli italiana creando una singolare rete di istituzioni culturali di straordinaria modernità .
2010
88-6026-021-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/160598
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