G. Limone, Dal giusnaturalismo al giuspersonalismo. Alla frontiera geoculturale della persona come bene comune Il dibattito filosofico che ha attraversato e attraversa il mondo moderno e contemporaneo ruota, con varie declinazioni, intorno agli snodi teorici del giusnaturalismo, del giuspositivismo, delle scuole libere, dell’istituzionalismo, del ‘realismo’, dell’ermeneutica e delle altre prospettive critiche intorno al fatto del Diritto, ma rimane in realtà insondata una prospettiva che problematizzi, di fronte a un qualsiasi ordinamento comunque concepito, il fatto dell’esistere dell’uomo, che accade sempre e soltanto in termini di singolarità concreta. Un tale sondaggio critico può condurre a spaesanti impostazioni, che scoprono in realtà quanto giusnaturalismo ci sia nel giuspositivismo e quanto giuspositivismo ci sia nel giusnaturalismo. Non solo. Un tale sondaggio critico può mettere in evidenza la stessa problematicità di ogni ermeneutica ove disattenda i presupposti fondanti di ogni ermeneutica giuridica in quanto legata ai singoli fatti dell’esistenza umana. Si tratta di affrontare in modo non banale la questione della singolarità concreta, guardandola nel suo essere non solo atto ma fatto, e si tratta, al tempo stesso, di andare oltre la stessa coscienza costituzionale contemporanea sui diritti fondamentali, tesoreggiandone le implicazioni e superandone le stesse, apparentemente ipercritiche, ingenuità. Si tratta cioè di porre al centro dell’attenzione in maniera filosoficamente forte e in guise nuove il problema teoretico della persona, guardata non solo e non tanto nelle sue implicazioni etiche, relative alla ‘dignità’, ma nelle sue implicazioni epistemologiche, relative a uno statuto ontologico della singolarità come fatto. Ciò significa interrogarsi sui fondamenti di ogni ordinamento giuridico e di ogni ordinamento concettuale, indagando le coordinate di quel fatto che è l’esistere dell’uomo concreto. Tutto ciò può essere investigato guardando da un lato, lungo l’asse storico, quel cruciale periodo che va da Grozio a Vico; da un altro lato, guardando ad alcuni profili del dibattito novecentesco i rapporti tra diritto e morale e i parametri del costituzionalismo contemporaneo; da un ulteriore lato, guardando ad alcuni filoni del personalismo, come a quello di Rosmini e di altri pensatori, ma andando oltre di essi per guadagnare una nuova pista ontologica e prospettica. Un tale approccio implica contemporaneamente una messa in questione della dialettica fra ‘sacro’ e ‘libertà’, dialettica oggi rinata sotto nuove spoglie teoriche dalla stessa struttura epistemologica della scienza contemporanea e dalla sua crisi. Una tale impostazione consente di pensare in un modo metodologicamente efficace e traslato il criterio popperiano della falsificabilità, divenendo ogni singola persona il test dell’ordinamento. Inoltre, una tale impostazione consente di pensare in termini diversi il consolidato percorso critico concernente la ‘fallacia naturalistica’, a volte ingenuamente impiegato. Questa ricerca intende aprire una nuova fondamentale pista nell’intendere la ‘persona’ dalla sua singolarità concreta, assumendo come strumento di indagine anche il giudizio riflettente kantiano, impiegato in modo consapevolmente eterodosso. Può individuarsi così, a partire dall’asse storico, dall’asse costituzionale e dall’asse epistemologico, una nuova strada per mettere a fuoco un’inedita prospettiva: il “giuspersonalismo”. Una tale prospettiva teoretica intende superare le aporie intrinseche nel giusnaturalismo e nel giuspositivismo, impiegando gli stessi punti forti delle teorie contrastate per impiegarli contro di esse. Sulle qualità teoretiche di questo percorso critico dell’Autore ha scritto Virgilio Melchiorre in Essere persona, Fondazione Achille e Giulia Boroli, Milano 2007. ABSTRACT in inglese: From Jus-naturalism to Jus-personalism. The Person as common good, at its geo-cultural border. The philosophical debate which took place throughout the modern and contemporary eras is mainly grounded on the theoretical focal moments of Jus-naturalism, Jus-positivism, Institutionalism, Free schools, Realism, Hermeneutics, and the other critical perspectives involving the fact of the Law; yet a problematic perspective of the human existence as a fact, in terms of a single, positive human being existing within and toward any civil organization, seems to be unexplored to these days. More, such different perspective may, in a positive way, highlight the problematic core of any hermeneutic as a prospect bound to facts of life, where it dismisses its founding links to any juridical hermeneutic. Such a prospect involves an analysis of the singularity itself, both as an act and as a fact, even beyond the well-rooted contemporary constitutional conscience on the fundamental rights, embracing any different aspect of the previous analysis and going over - supposedly hypercritical - naiveties. At the very heart of the analysis, the theoretical problem of the person has to be faced not just in its ethical shape-referring to a sole concept of dignity- but mostly in its epistemological implications, in turn concerning the singularity as a fact. This means wondering about the foundations of any juridical and conceptual organization, investigating the crucial parameters of the human singularity as a fact. If an urgency of investigation clearly emerges along the historical side, going from Grotius to Vico ; on the other hand, some profiles of the debate of the ‘900 involving the relationship between rights and morality may well be considered; last, a further eye can be cast to some of the profiles of personalism – Rosmini’s, or other philosophers’ for instance – and move beyond them in order to acquire a new ontological and perspective path. Such an approach implies at the same time a problematic analysis of the relationship between “sacred” and “liberty”, a debate today renewed under new theoretical shapes from the very epistemological structure of the modern science and its crisis. Such a problematical start-up also allows a methodologically-effective use of the Popperian criterion of “fakability”, since any single person becomes the test of the organization. More, the consolidated – and often naively used- concept of the Naturalistic Fallacia may be investigated in different and more effective terms. The Kantian “reflective judgment” may also be a further epistemological tool to set a new and original path along the process of the full comprehension of the person. Based on the combination of the different historical, constitutional and epistemological axis, a new prospect can thus be perceived; the Jus-personalism, a theoretical pattern aiming to overcome the inner contradictions of both Jus-naturalism and Jus-positivism by acquiring the very focal points of both and using them against themselves. Virgilio Melchiorre, in his Essere persona, Fondazione Achille e Giulia Boroli, Milano 2007, has pointed out the theoretical positive aspects of such an original path.

Dal giusnaturalismo al giuspersonalismo. Alla frontiera geoculturale della persona come bene comune

LIMONE, Giuseppe
2005

Abstract

G. Limone, Dal giusnaturalismo al giuspersonalismo. Alla frontiera geoculturale della persona come bene comune Il dibattito filosofico che ha attraversato e attraversa il mondo moderno e contemporaneo ruota, con varie declinazioni, intorno agli snodi teorici del giusnaturalismo, del giuspositivismo, delle scuole libere, dell’istituzionalismo, del ‘realismo’, dell’ermeneutica e delle altre prospettive critiche intorno al fatto del Diritto, ma rimane in realtà insondata una prospettiva che problematizzi, di fronte a un qualsiasi ordinamento comunque concepito, il fatto dell’esistere dell’uomo, che accade sempre e soltanto in termini di singolarità concreta. Un tale sondaggio critico può condurre a spaesanti impostazioni, che scoprono in realtà quanto giusnaturalismo ci sia nel giuspositivismo e quanto giuspositivismo ci sia nel giusnaturalismo. Non solo. Un tale sondaggio critico può mettere in evidenza la stessa problematicità di ogni ermeneutica ove disattenda i presupposti fondanti di ogni ermeneutica giuridica in quanto legata ai singoli fatti dell’esistenza umana. Si tratta di affrontare in modo non banale la questione della singolarità concreta, guardandola nel suo essere non solo atto ma fatto, e si tratta, al tempo stesso, di andare oltre la stessa coscienza costituzionale contemporanea sui diritti fondamentali, tesoreggiandone le implicazioni e superandone le stesse, apparentemente ipercritiche, ingenuità. Si tratta cioè di porre al centro dell’attenzione in maniera filosoficamente forte e in guise nuove il problema teoretico della persona, guardata non solo e non tanto nelle sue implicazioni etiche, relative alla ‘dignità’, ma nelle sue implicazioni epistemologiche, relative a uno statuto ontologico della singolarità come fatto. Ciò significa interrogarsi sui fondamenti di ogni ordinamento giuridico e di ogni ordinamento concettuale, indagando le coordinate di quel fatto che è l’esistere dell’uomo concreto. Tutto ciò può essere investigato guardando da un lato, lungo l’asse storico, quel cruciale periodo che va da Grozio a Vico; da un altro lato, guardando ad alcuni profili del dibattito novecentesco i rapporti tra diritto e morale e i parametri del costituzionalismo contemporaneo; da un ulteriore lato, guardando ad alcuni filoni del personalismo, come a quello di Rosmini e di altri pensatori, ma andando oltre di essi per guadagnare una nuova pista ontologica e prospettica. Un tale approccio implica contemporaneamente una messa in questione della dialettica fra ‘sacro’ e ‘libertà’, dialettica oggi rinata sotto nuove spoglie teoriche dalla stessa struttura epistemologica della scienza contemporanea e dalla sua crisi. Una tale impostazione consente di pensare in un modo metodologicamente efficace e traslato il criterio popperiano della falsificabilità, divenendo ogni singola persona il test dell’ordinamento. Inoltre, una tale impostazione consente di pensare in termini diversi il consolidato percorso critico concernente la ‘fallacia naturalistica’, a volte ingenuamente impiegato. Questa ricerca intende aprire una nuova fondamentale pista nell’intendere la ‘persona’ dalla sua singolarità concreta, assumendo come strumento di indagine anche il giudizio riflettente kantiano, impiegato in modo consapevolmente eterodosso. Può individuarsi così, a partire dall’asse storico, dall’asse costituzionale e dall’asse epistemologico, una nuova strada per mettere a fuoco un’inedita prospettiva: il “giuspersonalismo”. Una tale prospettiva teoretica intende superare le aporie intrinseche nel giusnaturalismo e nel giuspositivismo, impiegando gli stessi punti forti delle teorie contrastate per impiegarli contro di esse. Sulle qualità teoretiche di questo percorso critico dell’Autore ha scritto Virgilio Melchiorre in Essere persona, Fondazione Achille e Giulia Boroli, Milano 2007. ABSTRACT in inglese: From Jus-naturalism to Jus-personalism. The Person as common good, at its geo-cultural border. The philosophical debate which took place throughout the modern and contemporary eras is mainly grounded on the theoretical focal moments of Jus-naturalism, Jus-positivism, Institutionalism, Free schools, Realism, Hermeneutics, and the other critical perspectives involving the fact of the Law; yet a problematic perspective of the human existence as a fact, in terms of a single, positive human being existing within and toward any civil organization, seems to be unexplored to these days. More, such different perspective may, in a positive way, highlight the problematic core of any hermeneutic as a prospect bound to facts of life, where it dismisses its founding links to any juridical hermeneutic. Such a prospect involves an analysis of the singularity itself, both as an act and as a fact, even beyond the well-rooted contemporary constitutional conscience on the fundamental rights, embracing any different aspect of the previous analysis and going over - supposedly hypercritical - naiveties. At the very heart of the analysis, the theoretical problem of the person has to be faced not just in its ethical shape-referring to a sole concept of dignity- but mostly in its epistemological implications, in turn concerning the singularity as a fact. This means wondering about the foundations of any juridical and conceptual organization, investigating the crucial parameters of the human singularity as a fact. If an urgency of investigation clearly emerges along the historical side, going from Grotius to Vico ; on the other hand, some profiles of the debate of the ‘900 involving the relationship between rights and morality may well be considered; last, a further eye can be cast to some of the profiles of personalism – Rosmini’s, or other philosophers’ for instance – and move beyond them in order to acquire a new ontological and perspective path. Such an approach implies at the same time a problematic analysis of the relationship between “sacred” and “liberty”, a debate today renewed under new theoretical shapes from the very epistemological structure of the modern science and its crisis. Such a problematical start-up also allows a methodologically-effective use of the Popperian criterion of “fakability”, since any single person becomes the test of the organization. More, the consolidated – and often naively used- concept of the Naturalistic Fallacia may be investigated in different and more effective terms. The Kantian “reflective judgment” may also be a further epistemological tool to set a new and original path along the process of the full comprehension of the person. Based on the combination of the different historical, constitutional and epistemological axis, a new prospect can thus be perceived; the Jus-personalism, a theoretical pattern aiming to overcome the inner contradictions of both Jus-naturalism and Jus-positivism by acquiring the very focal points of both and using them against themselves. Virgilio Melchiorre, in his Essere persona, Fondazione Achille e Giulia Boroli, Milano 2007, has pointed out the theoretical positive aspects of such an original path.
2005
88-89433-01-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/160504
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