E’ ancora utile alla formazione dell’architetto e del designer investigare graficamente i concetti di forma e configurazione? Ha ancora senso ai fini dell’azione progettuale interrogarsi sulle categorie di equilibrio, ritmo, iterazione, connessione, gerarchia, scala? Come si articola il delicato processo di ricerca dei nessi referenziali che definisce il passaggio di un segno allo statuto di ‘senso’? E qual è il ruolo del disegno in questo processo? Sono questi gli interrogativi intorno ai quali si articolano le idee di un lavoro il cui obiettivo infondo è semplice: argomentare intorno alle categorie di disegno e di graphic design nella convinzione che per entrambe l’obiettivo primario sia quello di spazializzare il pensiero, trasformando, appunto, concetti in segni tangibili e componendo con essi parabole; utilizzando l’investigazione grafica come categoria operativa del pensiero spaziale e interpretando l’immagine come l’esito di un sofisticato processo di attribuzione di senso. L’intento è dunque quello di riportare al centro degli interessi della Rappresentazione la riflessione sul pensiero visivo e, in questo senso, le idee raccolte sono la testimonianza di un percorso di riflessione che vuole essere al tempo stesso un ripensare ad alcuni aspetti della disciplina e un ragionare sui possibili modi della sua didattica nel nuovo contesto dei percorsi formativi del graphic design e in senso più ampio del ‘design della comunicazione’.
Disegno e Graphic Design: dall'investigazione grafica all'attribuzione di senso
CIRAFICI, Alessandra
2012
Abstract
E’ ancora utile alla formazione dell’architetto e del designer investigare graficamente i concetti di forma e configurazione? Ha ancora senso ai fini dell’azione progettuale interrogarsi sulle categorie di equilibrio, ritmo, iterazione, connessione, gerarchia, scala? Come si articola il delicato processo di ricerca dei nessi referenziali che definisce il passaggio di un segno allo statuto di ‘senso’? E qual è il ruolo del disegno in questo processo? Sono questi gli interrogativi intorno ai quali si articolano le idee di un lavoro il cui obiettivo infondo è semplice: argomentare intorno alle categorie di disegno e di graphic design nella convinzione che per entrambe l’obiettivo primario sia quello di spazializzare il pensiero, trasformando, appunto, concetti in segni tangibili e componendo con essi parabole; utilizzando l’investigazione grafica come categoria operativa del pensiero spaziale e interpretando l’immagine come l’esito di un sofisticato processo di attribuzione di senso. L’intento è dunque quello di riportare al centro degli interessi della Rappresentazione la riflessione sul pensiero visivo e, in questo senso, le idee raccolte sono la testimonianza di un percorso di riflessione che vuole essere al tempo stesso un ripensare ad alcuni aspetti della disciplina e un ragionare sui possibili modi della sua didattica nel nuovo contesto dei percorsi formativi del graphic design e in senso più ampio del ‘design della comunicazione’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.