Il notevole interesse, che la cultura contemporanea manifesta nei confronti dei centri storici minori, è legato sopratutto al loro carattere strumentale: da un lato, su di un piano storico, essi si configurano come una sorta di “isole” nelle quali verificare le ipotesi di intervento di rilievo e restauro, dall’altro, sulla tematica del progetto architettonico, che dovrebbe, con rapidità risolvere, il dilemma della “scelta progettuale”. A differenza dei centri storici maggiori, quelli detti “minori” si caratterizzano per la permanenza dei valori storici, culturali ed architettonici rappresentati nelle configurazioni di continuità d’immagine che essi salvaguardano; il più delle volte accade che quegli stessi valori, nelle città maggiori, sono sottovalutati o degradati, nella migliore delle ipotesi, vanificati dall’affermarsi e dal prevalere di altri interessi economici. C’è da dire che da qualche tempo vi è un rinnovato interesse, che si manifesta con approcci molto rispettosi e appunto con ricerche minuziose per la scarsità di dati, analisi storiche, architettoniche ed urbanistiche, che di volta in volta vedono l’una subordinata all’altra ed uno dei cui obiettivi fondamentali ma il più delle volte difficile da realizzare è costituito dall’interessante “rilievo totale del territorio”. Soltanto attraverso un progetto, fondato sulla conoscenza della storia, diviene infatti possibile mettere in moto quel fondamentale processo di trasformazione capace di tutelare la qualità originaria, i valori della cultura e la vocazione di quel territorio. La valorizzazione dei centri storici minori è l’anello intorno al quale far ruotare i sistemi locali di sviluppo. La Regione Campania nei prossimi anni sarà oggetto di notevoli iniziative a valersi sul QCS (Quadro Comunitario di Sostegno), organizzando una forma di pianificazione del territorio locale e territoriale, che passa proprio attraverso la valorizzazione, di quei cosiddetti “centri storici minori”. Il miglioramento dell’efficacia della spesa pubblica, la programma-zione economica, sono alcune delle direttrici fondamentali secondo cui si svilupperanno i modelli di gestione territoriale futura.

La Conoscenza dei Territori dei Centri Storici Minori in Campania: la Programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013

CONVERTI, Fabio
2005

Abstract

Il notevole interesse, che la cultura contemporanea manifesta nei confronti dei centri storici minori, è legato sopratutto al loro carattere strumentale: da un lato, su di un piano storico, essi si configurano come una sorta di “isole” nelle quali verificare le ipotesi di intervento di rilievo e restauro, dall’altro, sulla tematica del progetto architettonico, che dovrebbe, con rapidità risolvere, il dilemma della “scelta progettuale”. A differenza dei centri storici maggiori, quelli detti “minori” si caratterizzano per la permanenza dei valori storici, culturali ed architettonici rappresentati nelle configurazioni di continuità d’immagine che essi salvaguardano; il più delle volte accade che quegli stessi valori, nelle città maggiori, sono sottovalutati o degradati, nella migliore delle ipotesi, vanificati dall’affermarsi e dal prevalere di altri interessi economici. C’è da dire che da qualche tempo vi è un rinnovato interesse, che si manifesta con approcci molto rispettosi e appunto con ricerche minuziose per la scarsità di dati, analisi storiche, architettoniche ed urbanistiche, che di volta in volta vedono l’una subordinata all’altra ed uno dei cui obiettivi fondamentali ma il più delle volte difficile da realizzare è costituito dall’interessante “rilievo totale del territorio”. Soltanto attraverso un progetto, fondato sulla conoscenza della storia, diviene infatti possibile mettere in moto quel fondamentale processo di trasformazione capace di tutelare la qualità originaria, i valori della cultura e la vocazione di quel territorio. La valorizzazione dei centri storici minori è l’anello intorno al quale far ruotare i sistemi locali di sviluppo. La Regione Campania nei prossimi anni sarà oggetto di notevoli iniziative a valersi sul QCS (Quadro Comunitario di Sostegno), organizzando una forma di pianificazione del territorio locale e territoriale, che passa proprio attraverso la valorizzazione, di quei cosiddetti “centri storici minori”. Il miglioramento dell’efficacia della spesa pubblica, la programma-zione economica, sono alcune delle direttrici fondamentali secondo cui si svilupperanno i modelli di gestione territoriale futura.
2005
88-7431-304-7
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