SECONDA RISTAMPA 2010, RIVEDUTA E CORRETTA - I manuali di sociologia non riservano in genere una grande attenzione alla teoria dello scambio sociale, alla teoria della scelta razionale e alla teoria dei giochi. Questo libro si propone di colmare tale lacuna, offrendo al lettore meno esperto l’opportunità di accostarsi a queste teorie e di familiarizzare con i concetti-base, molti dei quali, come è noto, provengono direttamente dalla scienza economica. Si tratta infatti di teorie il cui approccio al comportamento umano può essere legittimamente definito “economico”, un approccio utile per spiegare in modo semplice le azioni degli individui, e dei gruppi di individui, in situazioni di scarsità. La scarsità è qui proprio il problema essenziale. I nostri soldi, le nostre energie, il nostro tempo, le nostre emozioni sono sempre risorse limitate: le utilizziamo in modo da ottenere il maggior numero di benefici, in funzione di ciò che ci sta più a cuore. Se consideriamo che quasi tutte le nostre azioni possono essere osservate in riferimento ai costi e ai benefici che comportano, ecco allora che un approccio “economico” può davvero svelare molti aspetti del comportamento umano. Come è noto, le stesse interazioni sociali sono in sé una forma di scambio e, solitamente, gli individui scelgono di interagire dopo aver vagliato i costi e i vantaggi delle possibili transazioni. Ad esempio, il motivo per cui due attori, o due gruppi di attori, entrano in contatto ed intraprendono uno scambio sociale è che uno ha un "interesse" per qualcosa e l'altro ne ha il "controllo". In via teorica, è possibile che un solo attore abbia tanto il controllo quanto l'interesse per qualcosa, ma in molte situazioni-tipo ciò non avviene; se un attore ha, ad esempio, un particolare interesse, e se questo è controllato da un altro, allora egli è disposto a perdere o cedere qualcosa e a trasferire diritti di controllo sul suo comportamento. A partire da queste semplici premesse, l'approccio "economico" al comportamento umano mostra anche il ruolo che interessi e controlli giocano nei micro-conflitti della vita quotidiana. Il tratto distintivo di questo approccio è l’idea che la vita sociale vada spiegata micro-sociologicamente, nei termini, cioè, di un modello di azione individuale, razionale e utilitaristico. Sulla base dell’insegnamento di James Samuel Coleman, per micro-sociologia qui si intende l’analisi del funzionamento del sistema sociale nel suo complesso, o di un particolare fenomeno, a partire dal comportamento delle sue “unità costitutive” più importanti – gli individui e le istituzioni – e dalle interazioni che si stabiliscono tra esse. La micro-sociologia varca in questo senso i suoi stessi confini e si avventura nelle questioni macro più di quanto si pensi: essa, infatti, è sostanzialmente interessata ai modi in cui si combinano tra loro le azioni individuali.

Elementi di micro-sociologia

VOLPE, Angelo
2007

Abstract

SECONDA RISTAMPA 2010, RIVEDUTA E CORRETTA - I manuali di sociologia non riservano in genere una grande attenzione alla teoria dello scambio sociale, alla teoria della scelta razionale e alla teoria dei giochi. Questo libro si propone di colmare tale lacuna, offrendo al lettore meno esperto l’opportunità di accostarsi a queste teorie e di familiarizzare con i concetti-base, molti dei quali, come è noto, provengono direttamente dalla scienza economica. Si tratta infatti di teorie il cui approccio al comportamento umano può essere legittimamente definito “economico”, un approccio utile per spiegare in modo semplice le azioni degli individui, e dei gruppi di individui, in situazioni di scarsità. La scarsità è qui proprio il problema essenziale. I nostri soldi, le nostre energie, il nostro tempo, le nostre emozioni sono sempre risorse limitate: le utilizziamo in modo da ottenere il maggior numero di benefici, in funzione di ciò che ci sta più a cuore. Se consideriamo che quasi tutte le nostre azioni possono essere osservate in riferimento ai costi e ai benefici che comportano, ecco allora che un approccio “economico” può davvero svelare molti aspetti del comportamento umano. Come è noto, le stesse interazioni sociali sono in sé una forma di scambio e, solitamente, gli individui scelgono di interagire dopo aver vagliato i costi e i vantaggi delle possibili transazioni. Ad esempio, il motivo per cui due attori, o due gruppi di attori, entrano in contatto ed intraprendono uno scambio sociale è che uno ha un "interesse" per qualcosa e l'altro ne ha il "controllo". In via teorica, è possibile che un solo attore abbia tanto il controllo quanto l'interesse per qualcosa, ma in molte situazioni-tipo ciò non avviene; se un attore ha, ad esempio, un particolare interesse, e se questo è controllato da un altro, allora egli è disposto a perdere o cedere qualcosa e a trasferire diritti di controllo sul suo comportamento. A partire da queste semplici premesse, l'approccio "economico" al comportamento umano mostra anche il ruolo che interessi e controlli giocano nei micro-conflitti della vita quotidiana. Il tratto distintivo di questo approccio è l’idea che la vita sociale vada spiegata micro-sociologicamente, nei termini, cioè, di un modello di azione individuale, razionale e utilitaristico. Sulla base dell’insegnamento di James Samuel Coleman, per micro-sociologia qui si intende l’analisi del funzionamento del sistema sociale nel suo complesso, o di un particolare fenomeno, a partire dal comportamento delle sue “unità costitutive” più importanti – gli individui e le istituzioni – e dalle interazioni che si stabiliscono tra esse. La micro-sociologia varca in questo senso i suoi stessi confini e si avventura nelle questioni macro più di quanto si pensi: essa, infatti, è sostanzialmente interessata ai modi in cui si combinano tra loro le azioni individuali.
2007
978-88-464-8344-7
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/159040
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